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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lavoro a Terni e provincia, raddoppia il tasso di disoccupazione. Una speranza per i giovani: gli interventi previsti a supporto

L’analisi del quadro economico della provincia di Terni elaborato a cura del centro studi Sintesi per conto della CNA

Mercato del lavoro, risvolti e criticità in attesa dei dati relativi l’emergenza sanitaria. Secondo quanto emerge dal quadro economico della provincia di Terni, indagine a cura del centro studi Sintesi per conto della CNA, il tasso di disoccupazione è raddoppiato nel corso dell’ultimo decennio. Si è infatti passati dal 5,4 del 2010 al 10,4 del 2019 con picco massino del 12% raggiunto nel corso del 2014. Il numero di disoccupati attestato a quota 10.028 così ripartiti: 3640 uomini e 6388 donne che risultano particolarmente colpite dalla crisi.

Gli occupati per Terni e provincia

Nel periodo di riferimento 2010/2019 il tasso di occupazione complessivo è aumentato di 1,4 punti percentuali passando dal 59,7 al 61,1% con un saldo negativo, nei numeri, pari al -1.1%. Nel mirino il settore delle costruzioni che fa registrare un -26% a fronte di un +2,3% dei servizi. Il dato globale degli occupati ammonta a 86.139 di questi 47676 uomini e 38463 donne (significativo l’incremento del 7,8% rispetto all’inizio del secondo decennio del ventunesimo secolo). Tre addetti su quattro lavorano nelle micro-piccole imprese. La flessione è piuttosto evidente in quelle di maggiori dimensioni (-16% tra il 2012 e 2018).  

Gli incentivi per i giovani

Secondo i dati forniti dall’ISTAT il tasso di disoccupazione giovanile a Terni e provincia si conferma tra i più alti d’Italia. Il 2019 si è chiuso con il 40,7% nella fascia ricompresa tra i 15 e 24 anni con un decremento assai modesto rispetto all’anno precedente (0,2%). Sicuramente maggiormente in trend, ma pur sempre preoccupante rispetto ai dati relativi all’intera penisola, quello relativo alla fascia 25-34 anni in virtù del 14,1% riscontrato. Una delle iniziative più importanti inserite nella Legge di Bilancio 2021 riguarda proprio la decontribuzione a favore delle imprese, intenzionate ad assumere under 35 nei prossimi tre anni. L’azzeramento dei contributi previdenziali – a carico del datore di lavoro - deve essere concepito in tal senso, come conferma il Ministro del lavoro Nunzia Catalfo: “Una misura che ho fortemente voluto per rilanciare concretamente l'inserimento lavorativo dei giovani, una delle nostre risorse più grandi. Rendiamo i nostri figli protagonisti della rinascita del Paese”. Una possibile soluzione nonostante l’emergenza sanitaria tornata prepotentemente in auge.

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