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Lavoro a Terni: “Incremento notevole della domanda per terziario e metalmeccanica”. Ecco le figure più richieste

L’approfondimento con Chiara Galli Account Manager Randstad: “Nel corso dei mesi più difficili, nel pieno della pandemia, la grande esigenza delle aziende ma anche dei candidati era legata alla ricerca di certezze”

Una vera e propria rivoluzione nel settore delle risorse umane. Sono trascorsi ormai quasi due anni dall’inizio del primo lockdown, causato dall’emergenza sanitaria dettata dalla diffusione del Coronavirus. La figura del recruiter, da sempre centrale come punto di riferimento per l’imprenditore (domanda) e candidato (offerta), si è dovuta conformare ai cambiamenti che ha portato la pandemia, sotto molteplici scenari. Grazie all’intervento di Chiara Galli, Account Manager Randstad, è stato possibile capire quali sono stati i principali mutamenti.

“Nel settore delle risorse umane e, soprattutto, per quanto riguarda le attività di reclutamento, uno dei più grandi cambiamenti rispetto al periodo pre-pandemico è stata certamente la forte digitalizzazione alla quale abbiamo dovuto, gioco forza, adattarci” esordisce Chiara Galli. “Se prima il colloquio di lavoro rappresentava anche un’occasione di incontro de visu tra recruiter e candidato, durante la pandemia il rapporto è diventato esclusivamente digitale. Da un lato ha favorito più il nostro lato tecnologico rispetto all’empatia di un colloquio dal vivo. Inoltre abbiamo sperimentato quanto sia stato molto più semplice fissare appuntamenti online rispetto a quelli in presenza, andando incontro alle esigenze logistiche dei nostri candidati. Oggi la situazione ha raggiunto per noi un equilibrio ottimale, potendo scegliere la modalità più consona”.

Come sono mutate le esigenze delle aziende: “Nel corso dei mesi più difficili, nel pieno della pandemia, la grande esigenza delle aziende ma anche dei candidati era legata alla ricerca di certezze. I grandi interrogativi su come stava andando il mercato, quanta richiesta ci sarebbe stata, se valeva la pena investire o meno. Spesso ci siamo trovati a rappresentare un punto di riferimento per tutti dall’imprenditore a chi era alla ricerca del primo lavoro, come operatori del settore potevamo avere uno sguardo privilegiato dovuto alla nostra trasversalità e ai numeri che gestivamo. Ora è il mercato stesso a dare certezze”.

Focus sul territorio ternano e le principali richieste: “Durante la pandemia i settori maggiormente rappresentati erano quelli della logistica, della GDO e della sanità. Oggi il mercato è ripartito con più vivacità ed entusiasmo rispetto al periodo pre-pandemico. Abbiamo registrato un incremento notevole della domanda di lavoro soprattutto nel settore tradizionalmente trainante del ternano, la metalmeccanica, per la quale ricerchiamo sia operai generici che specializzati. Anche il terziario è ripartito con grande velocità. Le figure più richieste sono in ambito tecnico come laureati in economia e commercio, ragionieri, contabili, ma anche commessi e addetti alle casse nella Grande Distribuzione e i camerieri, per il settore Horeca che si sta riprendendo”. La professionista del settore tiene a specificare: “Non riscontriamo particolari tendenze legate a determinate fasce d’età. Dall’età minima in su valutiamo tutti i profili”.

Infine chiediamo a Chiara Galli qualche consiglio utile nel compilare il curriculum vitae: “Sicuramente un cv in ordine fa la differenza con date e mansioni e formazione svolta, con il dettaglio delle competenze acquisite. Un suggerimento forse prezioso, è importante inserire un breve paragrafo iniziale dove si evidenziano le parole chiave legate alle proprie competenze. Questo aiuta moltissimo il lavoro del recruiter – conclude - e aumenta la possibilità di entrare nella prima fase del percorso selettivo”.

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