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Capodanno Ast, il Comune di Terni: “I soldi ci sono, ma con la Siae è stato aperto un contenzioso”

La Società degli autori chiede oltre 30mila euro a Palazzo Spada per i diritti de L’anno che verrà. L’amministrazione: i conti sono altri, siamo pronti ad andare in tribunale

“I soldi ci sono, ma con la Siae è stato aperto un contenzioso”. Ecco la posizione del Comune di Terni rispetto alla lettera con cui la Società italiana degli autori e degli editori intima a Palazzo Spada di pagare oltre 30mila euro entro 15 giorni per i diritti relativi a L’anno che verrà, lo spettacolo di Capodanno trasmesso in diretta da Rai 1 dagli stabilimenti di Ast.

L’intimazione di pagamento e messa in mora è arrivata agli uffici di Palazzo Spada nelle ore scorse, ma l’amministrazione aveva già fatto le “sue mosse”. “Con la Siae è stato aperto un contenzioso – fanno sapere da Palazzo Spada – ma i soldi sono stati accantonati”. Quindi nessun rischio di un “debito fuori bilancio” così come paventato dal capogruppo dem Francesco Filipponi.

Il nodo della questione sta nei conti. Siae richiede un versamento di oltre 30mila euro mentre i conti dell’amministrazione danno un risultato molto più basso: circa 10mila euro.

Questo lo scoglio che deve essere superato ma rispetto al quale sembra che il Comune di Terni non sia intenzionato a retrocedere. Anzi: sembra infatti che se le richieste della Siae resteranno le stesse, l’amministrazione comunale sarebbe pronta ad arrivare fino al tribunale pur di vedere riconosciute le proprie ragioni.

Sono due gli articoli della convenzione - sottoscritta fra Rai Com, Regione Umbria e Comune di Terni in occasione della realizzazione del programma Rai – che regolamento le posizioni verso la Siae. L’articolo 7 spiega che Rai Com avrebbe dovuto “provvedere, a propria cura e spese, al pagamento di tutti gli oneri relativi ai diritti d’autore dovuti alla Siae per lo svolgimento nella regione del programma (resterà invece a carico del Comune l’eventuale contributo dovuto alla SIAE per la realizzazione dello spettacolo dal vivo)”.

Concetto che viene ribadito dal comma g dell'articolo 9 che spiega come Palazzo Spada avrebbe dovuto provvedere all’eventuale pagamento richiesto dalla Siae per le rappresentazioni di spettacoli dal vivo (resterà invece a carico della Rai il contributo dovuto alla Siae per la trasmissione radiotelevisiva del programma).

Ora il problema sarà capire quanto c’è da pagare.

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