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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Lo sport, la politica e la lotta contro il cancro: Terni dice addio a Sergio Barbaccia

È morto a 73 anni, cordoglio in città. I ricordi: le battaglie dentro il Partito comunista e poi nel Pd, la presidenza della Gramsci e ancora l’Associazione umbra leucemie e linfomi

Terni dice addio a Sergio Barbaccia. Morto a 73 anni dopo una lunga malattia, è ricordato in città per le tante battaglie combattute in tanti diversi ambiti, dalla politica alla lotta contro il cancro.

Da anni presidente della formazione Uisp della Gramsci, fu lui ad accogliere nel 2017 Mame Ass Ndir, arrivato in Italia con mezzi di fortuna e ora in forza alle giovanili della Ternana, aggregato in prima squadra ma mister Cristiano Lucarelli.

Al cordoglio unanime si associano anche la presidenza regionale, il consiglio direttivo, gli amici ed i soci di Terni dell’Associazione umbra leucemie e linfomi, unitamente alla professoressa Anna Marina Liberati.

“Sergio ha avuto un grande ruolo nella nostra associazione – dicono - dando un forte contributo al gruppo ternano, sempre attento e capace, per il consolidamento e l’affermazione della struttura complessa di oncoematologia dell’ospedale di Terni. Vogliamo ricordare la sua grande rettitudine e forza di volontà manifestata in tutti questi anni, mai fiaccata dalle difficoltà fisiche, per supportarci ed aiutarci per l’affermazione e lo sviluppo della nostra Associazione”.

E infine, la politica. Costante l’impegno a sinistra di Barbaccia, che ha militato nel Partito comunista e poi ancora nel Pds fino ad arrivare al Partito democratico.

La nota dell’Unione comunale e della Federazione provinciale del Pd di Terni

“Tutto il Pd di Terni è in lutto per la scomparsa dell’amico e compagno Sergio Barbaccia. Sergio non c’è più. Ci lascia un uomo buono, con un senso di appartenenza profondo e solidissimo. Sergio è stato un esempio di come si vive e si sta all’interno di un’organizzazione politica. Non ha mai smesso di guardare avanti senza illudersi, con una capacità rara e rapidissima di prendere spunto dal passato, di cui custodiva aneddoti, ricordi e racconti. Sergio è stato sempre presente; è stato un attivista sanguigno e intelligente, pronto, capace, disponibile. Aveva una dote unica: sapeva lottare. Lo ha dimostrato nella lunga militanza nel Pci, poi nel Pds, nei Ds e nel Pd.  Stando sempre a fianco di chi assumeva responsabilità con impegno, dedizione e volontà indefessa. A molti poteva sembrava una persona irascibile, è vero il contrario. Sergio era dolcissimo e generoso. Sapeva far convivere il senso della critica e del contraddittorio con la voglia di stare insieme, di essere uniti, di fare squadra. Già essere uniti, per lui era indispensabile. Ci ha insegnato a discutere, persino con qualche accenno furioso, ma spingendoci, sempre, a trovare una sintesi. Sergio si è impegnato nel sociale, nel partito e per il partito senza mai, mai affermare Di essere stanco, neanche quando la malattia lo aveva aggredito e alla quale solo oggi si è arreso. Di lui conserviamo tanti meravigliosi ricordi. Le Feste de L’Unità, l’amore profondo per la Ternana, le grandi manifestazioni, i concerti. Sergio amava i giovani, li incoraggiava, con il suo sorriso contagioso. Aveva voglia di fare, soffriva la noia e credeva che fare politica fosse un modo non banale di stare al mondo.  Aveva dei valori sanissimi e sapeva trasmetterli.  Non conosceva l’invidia, trascurava ogni inutile ambizione, sapeva lavorare per il prossimo.  Credeva nella solidarietà e nella condivisione partecipava a tutto, per tutto. Il Partito Democratico di Terni adesso ha un vuoto enorme e per colmarlo dovremo impegnarci moltissimo, per non disperdere il suo patrimonio umano e morale. A Rita e Tommaso il nostro abbraccio più forte".

Francesco Filipponi (capogruppo Pd consiglio comunale) lo ricorda così: “Sergio è stato per me un esempio di dedizione verso il prossimo e verso le istituzioni. Una grande persona che ha speso ogni sua energia per la città e per il mondo associativo locale. La scomparsa di Sergio rappresenta anche una enorme perdita per la comunità del Partito democratico per la quale è stato colonna portante”.

“Caro Sergio – scrive invece Alessandro Gentiletti, Senso civico - mi hanno scritto che ci hai lasciato. Non voglio crederci e in fondo non ci lascerai mai. Ti ho conosciuto che ero ragazzo quando frequentavo anche io la tua federazione democratica di via Mazzini, un luogo che per te è stato un tempio, di passione politica e di vita. Sei stato una persona dolce e sempre gentile, anche quando non condividevi le critiche che venivano rivolte al tuo partito, che hai sempre amato, anche nei momenti più difficili, con lealtà e generosità. Tre anni fa parlammo un po’ durante il corteo della Liberazione, prima delle Amministrative: conservo con affetto le parole che mi dicesti, anche perché sapevo che per uno come te non fu facile dirmele. Ci mancherai tantissimo, anche qui sui social: chi ha compagni non muore mai! Ciao compagno Barbaccia!”.

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