Storica attività di Terni ai saluti: “Istituite relazioni proficue quanto affascinanti. Enormi soddisfazioni dal percorso compiuto”
A metà del mese di dicembre Gianni Proietti chiuderà la sua Agenzia universitaria: “Ho servito migliaia di studenti con passione e professionalità”
Un lungo quanto affascinante percorso professionale sta per volgere al termine. A metà del mese di dicembre infatti Gianni Proietti chiuderà per l’ultima volta, la porta dell’ufficio, congedandosi dai clienti. Correva l’anno 1986 quando aprì l’Agenzia Universitaria che riprende il suo nome, anche grazie all’intuizione del padre, scomparso nel corso del 2008. Dapprima in via Vico, poi in via Barbarasa prima dell’attuale collocazione in via Filzi. Una crescita che lo ha portato a diventare un punto di riferimento per migliaia di studenti, seguiti in tutte le pratiche amministrative inerenti al cammino didattico.
Alla nostra redazione di www.ternitoday.it Gianni Proietti ripercorre i passaggi significativi della carriera lavorativa: “Se ci ripenso qualche brivido sale” esordisce con un sorriso. “Andammo con mio padre a trovare uno zio a Frosinone che aveva questo tipo di attività. Fummo colpiti in positivo tantoché papà ebbe l’illuminazione di proporre un qualcosa di simile anche a Terni”. Una prima curiosità: “Ricordo lo zio che fece un’indagine di mercato. A quel tempo non c’erano i sistemi tecnologici, pertanto si affidò agli elenchi telefonici di Perugia e Terni, proprio per iniziare a contattare le persone”.
I primi passi: “Iniziai dalla Sapienza, grazie ad un amico. Mandai delle lettere agli studenti, per metterli a conoscenza dei servizi offerti. Più nello specifico curare tutte le pratiche amministrative ovverosia immatricolazione, test di ingresso, borse di studio con relative scadenze da rispettare, ritiro dei diplomi di laurea. A Terni, negli anni novanta, c’era soltanto il secondo triennio di medicina. Il polo didattico si è sviluppato successivamente. Avevo la scrivania con il numero di mio zio accanto, proprio per chiedere consigli e consulenze. Ricordo anche il primo cliente varcare la porta: il 10 settembre 1986”.
La crescita nel settore: “Sia a Roma che Perugia ho trovato riscontri, andando a collaborare con i vari atenei. Sotto certi punti di vista colmavo quelle distanze necessarie, per consentire ai ragazzi di poter cominciare o proseguire il proprio percorso, sopperendo anche a delle difficoltà di carattere logistico. Si faceva tutto a mano e con immensi quantitativi di carta, timbri giganti, montagne di pratiche da disbrigare. Sotto certi punti di vista – osserva – c’erano dei vantaggi perché con l’avvento della tecnologia, quando i sistemi si bloccano, non puoi concludere il lavoro”.
La perdita del papà: “E’ stato un punto di riferimento per il sottoscritto, aiutandomi anche economicamente nel momento di aprire l’agenzia. Dalla sua scomparsa, nel 2008, ho proseguito da solo. Spesso capitava di accogliere studenti spaesati che avevano bisogno di essere instradati. Importante il momento di richiedere la borsa di studio, poiché non tutti conoscevano i termini di scadenza. Pertanto fungevo proprio da anello di congiunzione per questo servizio così prezioso”.
Università e territorio: “L’ho sempre percepita in modo positivo. Alla fine i docenti sono gli stessi di Perugia e ricordo gli anni che hanno rilanciato la città, anche a livello didattico con l’esperienza di Collescipoli”. Un tema molto sentito oggetto di riflessioni e possibili risvolti a livello strategico e logistico. “E’ stato bello assistere al ricambio generazionale. Ad esempio, qualche giorno fa, è entrata una persona. ‘A volte ritornano’ ho esclamato. Si trattava di un ex studente che aveva portato in ufficio il figlio, per disbrigare le pratiche. Nell’ultimo periodo, contrassegnato dall’emergenza sanitaria – osserva – molte sono state le rinunce dato che diversi ragazzi e ragazze non avendo la guida del docente, poi avevano delle difficoltà a seguire con la didattica a distanza”.
Una lunga parentesi che sta per terminare: “Ho servito migliaia di studenti con passione e professionalità. Quando chiuderò quella porta, a metà del mese prossimo, le emozioni saranno molteplici. Ho deciso di godermi la pensione anche perché, ultimamente, le spese sono sempre in aumento. Il principale motivo di orgoglio? ‘Senza di te non mi sarei laureato’ è forse la frase più bella ascoltata in questi anni. Una ricchezza morale da preservare, più che economica. Infine – conclude Gianni Proietti - anche un motivo di riconoscenza che, forse, non è riscontrabile in tutti gli ambiti auspicati”.