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Dossier Appennino centrale, poche piogge ad aprile e maggio: la siccità si aggrava in Umbria. "Scenario di severità idrica alta"

Lo studio: "La disponibilità della risorsa idrica non risulta sufficiente ad evitare possibili al sistema"

"Considerando l’intero periodo settembre 2021- aprile 2022, si evidenziano estesi deficit pluviometrici sulle regioni settentrionali con valori compresi tra il -50% e -60%. Per il settore centrale deficit del -30% su bassa Toscana, Umbria, Lazio e Abruzzo appenninico; precipitazioni in media sulle Marche e costa abruzzese". La situazione peggiora mese dopo mese sul fronte dell'approvvigionamento idrico, come dimostra l'ultimo studio - che abbiamo avuto modo di analizzare in maniera integrale come PerugiaToday -  dell'Autorità di Bacino dell'Appennino Centrale.

Dal dossier si evince che il mese di aprile - di solito abbastanza ricco di piogge e temporali - nel 2022 è sotto la media. Lungo la dorsale appenninica centrale scatta l'allarme, con le condizioni passate da “molto siccitose” a “estremamente siccitose”. 

Maggio non recupera, problemi in vista per l'estate

Gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più drammaticamente visibili anche in Umbria e parte del Centro Italia. E maggio non fa sperare in un recupero. Al limite si ipotizza una diminuzione più contenuta, grazie alle piogge della fine del mese ancora non quantificate dagli studiosi rispetto ad un inizio molto soleggiato: "Il corrente mese di maggio ha registrato nella prima metà del mese deboli precipitazioni sul Distretto dell’Appennino Centrale, con cumulate moderate fino a 40-60 mm pari alla media del periodo".

Insomma non si dovrebbe perdere ulteriormente, ma neanche guadagnare qualche metro cubo perduto per via dell'emergenza siccità. E questo è un grosso problema in vista dell'estate - se giugno-luglio-agosto resteranno nelle medie tradizionali - perché l'Umbria contava nel mese di maggior pioggia per scongiurare qualsiasi ipotesi di rischio emergenza idrica sui territori. 

Razionamento e autobotti, gli spettri che aleggiano sull'Umbria

Lo studio dell'autorità di ambito dell'Appennino centrale lo dice chiaramente: “Il primo quadrimestre 2022 registra un deficit di circa il 40% che era fino a marzo intorno al 50%, grazie ad un parziale recupero delle precipitazione nel mese di aprile. Tale situazione risulta essere comunque molto gravosa in quanto se anche le precipitazioni nel mese di maggio risulteranno inferiori alla media, si avranno conseguenze sulle disponibilità idriche per tutto il territorio regionale".

Due gli spettri che aleggiano sull'Umbria: quello delle autobotti e quello del razionamento del servizio idrico per famiglie e aziende.

Ancora dal rapporto: "Tale situazione risulta essere comunque molto gravosa in quanto se anche le precipitazioni del mese di maggio risulteranno inferiori alla media, si avranno notevoli conseguenze sulle disponibilità idriche per tutto il territorio regionale". Le conclusioni sono dure e all'insegna del bicchiere mezzo vuoto: "In definitiva, pur avendo preso al momento tutte le misure preventive, prevale uno stato critico non ragionevolmente prevedibile, nel quale la disponibilità della risorsa idrica non risulta sufficiente ad evitare possibili problemi al sistema".

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