Montecastrilli, i tesori dell’antico borgo arrivano in America: “La storia di Suor Maria Lanceata Morelli su un blog mondiale”
L’approfondimento curato dal professore Sergio Bini è stato pubblicato dal blog mondiale dei francescani accademici del Franciscan Institute at Saint Bonaventure University di New York
Un borgo ricchissimo di storia e la capacità di saperla intercettare, in ogni singolo dettaglio. Il professor Sergio Bini, da circa 35 anni, ha ‘scoperto’ il borgo di Montecastrilli. Dopo aver conseguito la laurea in ingegneria civile ed aver lavorato una vita, anche come dirigente, nelle Ferrovie dello Stato è presidente dell’Associazione Italiana Cultura Qualità centro-insulare AICQ-ci ed è stato (fino a qualche mese fa) professore a contratto, presso l’Università Lumsa di Roma. Per motivi dettati dalla propria professione ha girato in lungo e largo l’Italia e non solo.
Pertanto ha avuto modo di conoscere ed apprezzare anche il territorio montecastrillese, decidendo di acquistare una piccola abitazione nel centro storico del capoluogo, in prossimità del Monastero delle Clarisse.
“Il borgo di Montecastrilli rappresenta il mio paese adottivo e lo frequento con grande piacere con mia moglie e mio figlio” esordisce il professor Bini alla nostra redazione di www.ternitoday.it. “Vivo a Roma ma, da quasi 35 anni, con mia moglie abbiamo scelto questa ‘base’ nel centro storico di Montecastrilli. In tutto questo periodo ho avuto modo di studiare la storia del territorio e di approfondire i numerosi aspetti socio-culturali e architettonici, nonché di raccogliere i racconti dei ‘vecchi’ del paese che ho avuto il piacere di incontrare». Il paese com’era: “Sicuramente negli anni ’80 il borgo era più vivo e popolato, rispetto ad oggi. Continua ad avere un paesaggio formidabile ed un’impronta medievale".
"Girando per le stradine e per i vicoli, ancora oggi, respiro la storia trattenuta dalle mura degli edifici. I silenzi, i ritmi, il suono delle campane. Come nelle ‘città invisibili’ di Calvino si riescono ad immaginare le attività svolte e le vite che si sono succedute nei secoli. Un grande filo di ricerca con la storia”.
Il paese oggi: “Purtroppo sono molto poche le persone rimaste nel centro storico. Ho registrato una importante discontinuità generazionale che sicuramente pesa e condiziona il tipo di relazioni. Sono molti gli aspetti che non possono essere correttamente e compiutamente tramandati e che, progressivamente, si stanno perdendo, con il trascorrere del tempo. Inoltre non c’è la dovuta attenzione alle piccole cose che potrebbero essere migliorate come, ad esempio, delle iniziative a livello turistico”. Le bellezze da evocare: “Sono presenti ancora dei segni che possono ricondurre ad antiche botteghe come a soluzioni architettoniche medievali, delle preziose bertesche, delle pietre incise inserite nel basamento della chiesa parrocchiale che hanno dei simboli importanti.
Un edificio dell’Accademico d’Italia Cesare Bazzani che è un vero e proprio gioiello dell’architettura, utilizzato come distretto sanitario il quale meriterebbe di essere destinatario di attenzioni diverse. Alcuni esempi per far capire l’importanza di riscoprire questa realtà e valorizzarla al massimo. Sono informazioni che cerco di trasferire ai turisti che incontro nel Borgo”.
Il Monastero di Santa Chiara delle Clarisse di clausura (alle origini della famiglia delle Cappuccine): “La storia del paese annovera questo monumento importante sotto tutti i punti di vista, risalente al 1663. Venne costruito per volere di un nobile tuderte Cinthio Accursi. Prima di morire – ricorda il professore – lasciò dei beni (anno 1649) per consentire la costruzione del complesso monastico. Vennero impiegati 14 anni per realizzare questo monastero semplice ma imponente, secondo gli stilemi dell’architettura dei ‘cappuccini’; semplicemente affascinante”. Le due particolarità che ne hanno contraddistinto l’evoluzione e l’approfondimento che è stato oggetto del paper pubblicato sul blog USA ‘Franciscan Connections’. “La presenza di suora Maria Lanceata Morelli, un’importante e miracolosa Mistica umbra del ‘700; nata a Dunarobba nel 1704 e vissuta fino al 26 agosto 1762 (dies natalis) nella rigida clausura del monastero. Ricorrerà proprio quest’anno il 260esimo anniversario della sua morte. Secondo le mie ricerche è stata anche speziale e medichessa, in un territorio sguarnito di medici. Alla sua morte la popolazione della zona l’ha acclamata ‘santa’ e dopo due anni ne ha richiesto la riesumazione e oggi riposa dietro l’altare della Chiesa del Monastero. Pur avendo al suo attivo diversi miracoli, il processo di beatificazione procede lentamente”. Le altre preziosità del Monastero: «Due capolavori, di rara bellezza, del pittore tenebrista Girolamo Troppa: la maestosa ‘Pala d’altare’ ed il ‘torchio mistico’. Ne parlo all’interno di questo scritto che è stato pubblicato, dopo aver superato l’iter accademico di approvazione. Questa pubblicazione internazionale, pertanto – conclude Sergio Bini – costituisce un motivo di grande soddisfazione personale e porta alla giusta ribalta mondiale Montecastrilli e la sua piccola santa”.