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“Dimentica” di rinnovare il permesso ztl, raffica di multe: “Ho pagato, ma per un servizio che non c’è”

Terni, sanzioni per oltre 800 euro: “Tutti sapevano, tranne me”. Chiesto lo “sconto” sulle contravvenzioni ma Palazzo Spada è stato inflessibile. Eppure c’era stato un precedente

La legge non ammette ignoranza. E ancora, la legge è uguale per tutti. Eppure, c’è qualcuno che di fronte alle norme, è più uguale degli altri. E questa (breve) storia (triste) lo conferma.

Facciamo un salto indietro. È il 23 gennaio scorso quando a lui – ternano, residente in centro storico, ztl, padre di famiglia – scade il permesso di accesso alla zona a traffico limitato. Il tagliando è uno dei due in possesso della famiglia. L’altro è stato regolarmente rinnovato, questo no.

“Per mia negligenza – racconta - non l’ho rinnovato e dopo il mese di tempo che avrei avuto per farlo, dal 24 febbraio il sistema ha iniziato a multare i miei ingressi irregolari. Il 14 aprile mi sono state notificate le prime 12 multe relative al periodo dal 24 al 28 febbraio. E ne sarebbero arrivate altre 23 per i primi 15 giorni di marzo se non fossi corso a Terni Reti (la società che gestisce i varchi di accesso alla ztl) a rinnovare celermente il permesso”.

Insomma, il trasgressore si rende conto del “guaio” che ha combinato, si presenta agli uffici, si mette in regola e chiede (e spera) di poter sistemare il pregresso. Intanto, tira fuori cento euro più due marche da bollo da 16 euro l’una per rinnovare il permesso e poi chiede di poter accedere ad un pagamento agevolato per le multe ricevute.

Scoprendo, anzitutto, che da sei anni gli uffici hanno ricevuto il mandato di non avvisare i cittadini del fatto che il loro permesso sta scadendo (così, diciamo noi, fare le multe è più facile) e poi che, se avesse voluto accedere ad una rateizzazione, avrebbe dovuto rinunciare alla riduzione che è garantita a chi paga le multe entro cinque giorni dall’emissione. Insomma, si paga a rate. Ma si paga di più. Morale della favola, tira fuori tutto e subito. E il conto è di “854,16 euro. Tutti in un’unica volta. Soldi che per la mia condizione familiare – racconta – con moglie e cinque figli, avrebbero potuto fare comodo”.

“Questa cosa – racconta - non sarebbe successa se le istituzioni fossero state realmente al fianco di un cittadino, poiché con i potenti mezzi di comunicazione di cui disponiamo oggi, avrebbero potuto trovare un modo per avvisare prima e quindi non mettere una persona nella condizione scomoda ed umiliante di sentirsi un criminale perché colpevole di vivere nella ztl e che per una dimenticanza in buona fede si trova a diventare un primo finanziatore del Comune di Terni”. Insomma, dice – e come dargli torto – sarebbe bastata una prima multa con una annotazione: il tuo permesso è scaduto. Così si sarebbero evitate rogne ed inutili esborsi. Ma evidentemente, al Comune interessa “fare cassa sulle spalle dei residenti”.

“Soldi – rileva - che almeno servissero a ricevere un servizio degno di questo nome. Ogni volta che sono stato io a richiedere aiuto per la situazione indecorosa dei parcheggi della ztl (ossia con email ad assessori e sindaco, senza avere risposta, ndr) ho ricevuto un mi spiace siamo impegnati altrove. La ztl è infatti quotidianamente presa d’assalto da permessi invalidi utilizzati in modo improprio, da commercianti, dai permessi residenti di persone che non sono realmente residenti, dei veicoli elettrici e dai nuovi permessi per mezzi deliveroo che non permettono a noi residenti (senza autorimessa) della ztk di poter trovare un parcheggio relativamente vicino alla nostra dimora”. Tanto è vero che le zone del centro, anche dal punto di vista immobiliare, stanno subendo una importante svalutazione.

Quindi, il “trasgressore” ha chiesto di poter accedere ad una riduzione degli importi delle contravvenzioni ricevute o ad una rateizzazione. Sullo sconto, Palazzo Spada ha nicchiato. Sulla rateizzazione, la risposta è stata che ci poteva anche stare, ma avrebbe pagato le multe a misura piena anziché con la riduzione riservata a chi si mette in regola entro i cinque giorni dall’emissione del verbale. Bella convenienza, eh!

Eppure, qualche buon mese fa, il Comune di Terni (qui il servizio) aveva accordato uno sconto – piuttosto sostanzioso – ad un paio di società che avevano “bucato” la ztl. All’epoca dei fatti, il consigliere comunale Emanuele Fiorini sollevò il caso dicendo che questo avrebbe creato un precedente. A distanza di tempo, arriva la risposta. Un precedente non è stato creato. E no, la legge non è uguale per tutti.

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