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Sabato, 20 Aprile 2024
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Nomine Gal Trasimeno-Orvietano, tensione per l'asse politico Briziarelli-Tardani

Si alza la tensione attorno al rinnovo del consiglio direttivo del Gal Trasimeno-Orvietano. La maggioranza sarà appannaggio del centro sinistra ma il presidente in quota Lega. L'accordo Briziarelli - Tardani rischia di saltare.

Sta salendo la tensione per il rinnovo del consiglio direttivo dal Gal Trasimeno-Orvietano in programma, a meno di clamorosi rinvii, per lunedì 9 novembre.

Le operazioni di voto non nascono con i migliori auspici. Dopo l'indignazione del sindaco di Parranno, Valentino Filippetti, si è aggiunta quella di Vittorio Tarparelli, presidente uscente dell'associazione che, per conto della regione, gestisce fondi milionari (per lo più europei) per lo sviluppo dell'area ovest dell'Umbria. 

Richiesta di insubordinazione della direttrice Caproni

Alcuni sindaci aventi diritto di voto sono furiosi per come è stata condotta la convocazione dell'ultima assemblea da parte della direttrice dell'ente, Francesca Caproni, la quale - da quanto sembra - non ha assecondato le richieste del presidente Tarparelli: "La sera prima dell'assemblea - racconta il presidente uscente - alcuni sindaci mi avevano sollecitato a predisporre una piattaforma telematica affinché, in ottemperanza delle normative anti contagio vigenti, le amministrazioni potessero partecipare "in remoto".

La mattina seguente - prosegue Tarparelli - scrivo alla direttrice Caproni chiedendo di comunicare ai soci lo spostamento di qualche giorno dell'assemblea per predisporre una adeguata connessione. Prima invio la richiesta al Gal con mail ordinaria e poi con pec. Tuttavia - osserva il presidente uscente - non viene comunicato nulla ai soci e l'assemblea si è tenuta ugualmente. Per questo motivo chiedo al prossimo consiglio direttivo di prendere in considerazione, come da regolamento, di comminare un procedimento disciplinare nei confronti della direttrice Caproni per insubordinazione".

Il fatto in sé sembra essere davvero singolare, perché all'assemblea, in realtà, hanno partecipato solo alcuni esponenti delle amministrazioni comunali aventi diritto di voto nel Gal, fra i quali la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani.

Quindi non è chiaro, nemmeno al presidente uscente Tarparelli, come sia stato possibile questo disallineamento di comunicazioni che, di fatto, sta portando a una spaccatura interna e un clamoroso precedente procedurale proprio alla vigilia del rinnovo del consiglio direttivo. 

L'asse politico Briziarelli-Tardani e la maggioranza di centro sinistra

La vicenda del rinnovo del consiglio direttivo del Gal, che ricordiamo è una associazione di diritto privato che ingloba anche enti pubblici, sta generando interesse anche per i risvolti di natura politica che trascina con sé.

Come anticipato da Terni Today, si è andato strutturando nel tempo un asse politico tra Luca Briziarelli, senatore Lega del Trasimeno, e la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani. Più che asse parliamo di una "pretesa" avanzata dal Carroccio per mettere un uomo dei suoi in una postazione apicale, vista la rappresentatività ritenuta blanda nella giunta comunale della Rupe a fronte, invece, del peso importante in consiglio comunale. 

Il nome sul quale si è creato il consenso è quello dell'attuale consigliere in quota Lega, Gionni Moscetti, che dovrebbe uscire fuori dal voto di secondo livello che verrà effettuato dopo l'elezione del consiglio direttivo di lunedì 9 novembre. 

Tuttavia, c'è un però. Chi dovrà eleggere il futuro presidente, infatti, saranno esponenti, per lo più non di stretta appartenenza politica ma scelti dai sindaci dei comuni dell'orvietano e del Trasimeno.

Ogni sindaco vale un voto e, attualmente, i "grandi elettori" provengono, in maggioranza, dall'area di centro sinistra. Pertanto, il rischio oggetivamente reale è che 3 dei 5 componenti del direttivo appartengano all'area di centro sinistra e solo i restanti 2 a quella di centro destra. 

Sorgono due domande spontanee: come potranno i consiglieri eletti dal popolo di sindaci di centro sinistra, votare un presidente ci centro destra? Ma soprattuto: come potrà il centro destra far valere i suoi orientamenti politici e operativi all'interno del Gal, se la maggioranza dei consiglieri che dovranno votarli è in quota centro sinistra?

Si profilano, allora, due epiloghi: o il centro sinistra appoggerà l'accordo politico Briziarelli-Tardani e offrirà alla Lega una poltrona a capotavola (e sarebbe già questa una notizia), oppure l'asse Briziarelli-Tardani potrebbe non vedere la luce. 

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