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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Non solo Coronavirus al Santa Maria, a Oncologia 'vinta una guerra'. Il direttore Bracarda: ecco come lavoriamo

In epoca Covid l'ospedale ha continuato a garantire assistenza ai malati oltre il virus, Oncologia fiore all'occhiello: oltre 1.600 valutazioni telematiche. ogni giorno una media di 80 visite

Non solo Coronavirus al Santa Maria. L'ospedale di Terni non ha mai sospeso la normale attività nonostante l'emergenza Covid 19. In reparti importanti e strategici, e non sono pochi, i pazienti sono stati sempre seguiti dallo staf medico e sanitario con stesso impegno e cura, con l'aggiunta di tutte le cautele dettate dalla situazione. Uno di qusti è la struttura di Oncologia dove i pazienti necessitano di cure costanti. A speigare come è proceduta, e come procede, l'attività in questi tempi di Covid è il direttore Sergio Bracarda: "I pazienti affetti da patologie oncologiche sono considerati soggetti a maggior rischio di evoluzione negativa nel caso di infezione virale da Covid-19, questo può essere dovuto alla compresenza di più patologie, all’età e in parte ad interferenze derivanti da alcuni dei trattamenti.

Proprio per questo motivo - spiega Bracarda - per garantire lo stato di salute assicurando al tempo stesso la continuità delle cure, già dai primissimi giorni della pandemia abbiamo reso operativi nel nostro reparto numerosi cambiamenti organizzativi, concertati con la direzione aziendale e comunicati via via agli utenti in modo da ottenerne la piena collaborazione.

 Inoltre, proprio nei giorni antecedenti l’esordio della pandemia avevamo attivato le tanto sospirate fasce orarie di attività che consentono di evitare i precedenti assembramenti mattutini e di ridurre le lunghe attese grazie a un “Totem” assistito da operatore che, nella attuale sala d’aspetto, indirizza i pazienti a differenti fasce orarie di prelievi, visite, terapie e attività infermieristiche. Non tutto è ancora perfetto ma i miglioramenti, pur in questo momento drammatico, sono notevoli.

 Dal 9 marzo è inoltre operativo un Triage esterno specifico dedicato ai pazienti oncologici che in tal modo accedono direttamente alla nostra sala d’aspetto, agli altri servizi collegati o alla Radioterapia Oncologica: la presenza di personale dell’oncologia, affiancato da altro fornito dall’azienda, evita che i nostri pazienti possano “inciampare” nel riscontro di sintomi compatibili con infezione da Covid (e riportati nella check-list del questionario) ma anche molto comuni in pazienti oncologici (tosse, febbre, difficoltà respiratorie) e nei casi dubbi, chiamato il medico che segue il paziente per verificarne la natura, si valuta il rinvio temporaneo al medico curante o la richiesta di tampone.

Tanto per capire di cosa stiamo parlando, giornalmente vengono effettuate nel nostro reparto oltre 80 visite, in buona parte su pazienti sottoposti a terapia con farmaci oncologici orali, oltre 40 terapie endovenose (chemioterapie, immunoterapie, numerose terapie sperimentali e target therapy per le cui indicazioni attuali ci atteniamo anche a quanto comunicato dalle varie società scientifiche), circa 10 visite infermieristiche e più di 50 prelievi ematici.

A ciò si aggiungono le visite di controllo che già dai primissimi giorni di marzo, prima di molte altre istituzioni, avevamo già dilazionato nel tempo o spostato su controlli telematici. Questo per ridurre il rischio di contatti non indispensabili a tutti i nostri pazienti nei quali questo tipo di monitoraggio era possibile e malgrado il pesante ricarico di lavoro che questo ha comportato: al momento il nostro staff medico ha effettuato circa 1.600 valutazioni telematiche in pazienti che dalle prossime settimane reinseriremo progressivamente nelle normali visite di controllo in ospedale.

 Abbiamo condiviso tutto questo con i nostri pazienti e credo che abbiano capito il nostro sforzo quotidiano: si è Oncologi anche in tempo di guerra, e questa guerra è stata, ma abbiamo vinto, almeno a Terni".

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