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Carsulae, lavoratori col fiato sospeso. Palazzo Spada rassicura, c’è l’assemblea

Incontro al Comune di Terni tra amministrazione e sindacati. Il 12 scadono i termini per il nuovo bando di gestione. Cascata, inverno con aperture a singhiozzo

A tre giorni dalla chiusura dei termini per le offerte della nuova gestione della cascata delle Marmore – e di Carsulae – le incognite si addensano davanti al futuro dei lavoratori del sito naturalistico e di quello archeologico. Il Comune di Terni rassicura le organizzazioni sindacali, ma i profili di incertezza restano. Ecco perché.

Il tema dell’occupazione, ma non solo, è stato al centro di un incontro tra amministrazione comunale e organizzazioni sindacali. Elemento cardine della discussione la mancanza dell’estensione della clausola sociale ai 13 lavoratori di Carsulae. Di fatto, nelle pieghe del bando che scade il 12 luglio, non esistono garanzie scritte sul mantenimento dei livelli occupazionali. “Il vicesindaco Andrea Giuli – spiega Valentina Porfidi della Cgil – ha rassicurato sul fatto che l’applicazione della clausola sociale avverrà per tutti i lavoratori. Noi abbiamo chiesto che questo fosse messo per iscritto, ma inserire dei provvedimenti che da un punto di vista tecnico estendano le tutele a tutti i lavoratori, a tre giorni dall’apertura delle buste, non è possibile”.

Gli impegni di Palazzo Spada dovranno dunque trovare concretezza in una fase successiva, nel momento cioè in cui sindacati e nuovo gestore si troveranno a trattare per il riassorbimento degli addetti. “A patto che venga effettivamente presentata una offerta per Carsulae – aggiunge Porfidi – che è opzionale dentro al bando per la gestione della cascata delle Marmore”. È vero dunque che i “concorrenti” avranno l’obiettivo di raggiungere il maggior punteggio possibile per vincere la gara e dunque è probabile che sfruttino tutte le opzioni previste. Ma resta il fatto che Carsulae è una delle possibili opzioni e dunque potrebbe non esserci menzione nelle buste che Palazzo Spada aprirà il 12 luglio. Elemento che rimescolerebbe le carte in tavola, fornendo però ai 13 professionisti che rendono fruibile il sito archeologico ternano una possibilità di “salvezza” ulteriore. Di questo si parlerà domani, 10 luglio, nel corso di una assemblea coi lavoratori.

Assieme a Carsulae, si è parlato anche di cascata delle Marmore. In particolare, sul tappeto della discussione è finito l’orario delle aperture invernali, ossia a partire dal mese di ottobre. Ad oggi, l’indicazione dice che da ottobre a marzo, il parco sarà aperto nei giorni di sabato e domenica, fatta eccezione per le aperture straordinarie concentrate in particolari giorni di festa. Una scelta che, secondo Porfidi, contrasta con uno degli obiettivi contenuti nel nuovo piano di gestione, ossia la “destagionalizzazione” del sito turistico. E che rischia di avere ripercussioni, anche in questo caso, sui lavoratori che si troveranno a dover fare i conti con una riduzione dell’orario di lavoro e, di conseguenza, dello stipendio.  

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