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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Largo Manni, il mercato solitario di Terni “corteggia” Campagna Amica

Utilizzati solo 6 box su 26, via libera della giunta comunale al nuovo regolamento per il rilancio: il 30 per cento degli spazi destinati ai produttori agricoli del territorio

Il mercato di largo Manni a Terni “corteggia” Campagna Amica alla ricerca dell’operazione rilancio. La giunta comunale ha infatti dato il via libera al nuovo regolamento per l’assegnazione degli spazi all’interno della struttura che, da anni ormai, galleggia in una situazione di precarietà.

Soltanto 6 dei 26 box presenti al suo interno sono infatti assegnati in concessione. “La struttura principale – spiega la delibera dell’esecutivo risulta solo parzialmente occupata, con ampie aree inutilizzate che, oltre a determinare minori incassi da parte del comune per la corresponsione dei canoni concessori”. Situazione questa che, inoltre, “non consente una organizzazione ottimale della struttura stessa” e “il ridotto numero di operatori economici presenti nel mercato comporta conseguentemente basse frequentazioni da parte della clientela, anche a causa della diminuzione, negli anni, delle tipologie di merci in vendita (carne, pesce e altri generi alimentari oltre ai prodotti ortofrutticoli) che di fatto costituiscono la sola presenza attuale”.

Accanto alla struttura principale, ne doveva essere realizzata una “secondaria” che, da vecchio regolamento, doveva essere “destinata all’esercizio di vendita al dettaglio di generi alimentari da parte dei produttori dei propri fondi ed altresì destinata ad attività di promozione, informazione e formazione legate alle attività di vendita presenti nel mercato”.

Struttura secondaria che non è mai stata realizzata per cui “non è stato mai possibile ad oggi assegnare, nell’ambito dei bandi, posteggi ai produttori agricoli, non essendo contemplata la possibilità di destinare allo scopo i box ricompresi all’interno della struttura principale”.

C’è insomma un “buco” nel mercato di largo Manni che ora si tenta chiudere, con l’obiettivo di innescare così una possibile rinascita di quell’area. “La possibilità di poter prevedere posteggi dedicati ai produttori agricoli, previo aggiornamento del regolamento e conseguente riorganizzazione degli spazi interni, anche con separazione a zone della struttura mercatale, consentirebbe di estendere l’offerta commerciale ed elevare le potenzialità del mercato, con benefici per tutti gli operatori in esso presenti. In questo contesto – spiega la delibera - è utile richiamare a titolo di esempio le varie iniziative condotte da produttori agricoli anche in forma associata, per la realizzazione di iniziative di vendita dei prodotti agricoli che riscuotono ampio successo su tutto il territorio nazionale, potenziando l’offerta commerciale delle aree dedicate alla vendita su aree pubbliche. Si richiama sul punto il progetto ‘Una filiera agricola tutta italiana’ che Coldiretti Terni ha elaborato da tempo, e che rappresenta un tassello importante nella costituzione, su tutto il territorio nazionale, dei mercati di Campagna Amica nei quali gli agricoltori, tra loro associati consentono acquisti convenienti ai consumatori, favorendo nuove opportunità di reddito alle imprese agricole”

Giusto un anno fa, il presidente di Coldiretti Terni, Paolo Lanzi, segnalava la ricerca da parte dell'associazione di una struttura che potessse ospitare il mercato di campagna amica. Un “mercato coperto”, spiegava Lanzi, dove trovare spazio ai “farmers market” di Coldiretti, ossia chi vende prodotti a chilometro zero. “Abbiamo bisogno di uno spazio che ci garantisca una ampia possibilità di parcheggio ma anche che sia vicino ai mezzi pubblici. Sappiamo di essere in grado di attirare una numerosa clientela, pur mantenendo alta l’asticella dei nostri prodotti: meglio spendere un euro in più per il cibo di qualità piuttosto che per un televisore ultimo modello”.

Richiesta che ora sembra trovare sponda a Palazzo Spada, pronto a celebrare questo “matrimonio” tenendo come sfondo il mercato di largo Manni visto che il nuovo regolamento prevede che il 30 per cento degli spazi disponibili venga destinato “agli imprenditori agricoli e agli imprenditori della pesca e dell’acquacoltura marittima e delle acque interne, singoli o associati in cooperative, esercenti la vendita diretta dei prodotti agricoli e alimentari”.

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