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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Monsignor Francesco Antonio Soddu nuovo vescovo della diocesi di Terni-Narni e Amelia: “Accoglietemi e sentitemi uno di voi”

La cerimonia si è svolta stamattina, mercoledì 5 gennaio, presso la cattedrale Santa Maria Assunta

Un lungo applauso da parte dei presenti, ha anticipato l’ordinazione di monsignor Francesco Antonio Soddu, nuovo vescovo della Diocesi di Terni-Narni ed Amelia. A presiedere la solenne concelebrazione eucaristica, all’interno della cattedrale Santa Maria Assunta, è stato il vescovo uscente Giuseppe Piemontese e concelebranti l’arcivescovo di Sassari Gian Franco Saba e il segretario generale della Cei Stefano Russo.

Hanno preso parte al solenne rito due cardinali: Francesco Montenegro arcivescovo emerito di Agrigento ed Enrico Feroci già direttore di Caritas Roma. Inoltre, erano presenti 33 vescovi provenienti oltre che dall’Umbria, dalla Sardegna, dalla Puglia, dalla Calabria, dall’Emila Romagna, dall’Abruzzo, dalle Marche, dal Lazio, dal Friuli e dal Vaticano. Alla cerimonia anche l’Esarca Apostolico per i fedeli cattolici ucraini di rito bizantino residenti in Italia Dionisio Lachovicz. Il sacerdote ortodosso romeno di Terni padre Vasile Andreca e il pastore valdese della comunità ternana Pawel Gajewski. Hanno partecipato alla liturgia le autorità civili e militari del territorio tra cui il prefetto Dario Emilio Sensi, il questore Bruno Failla, la senatrice Valeria Alessandrini, l’assessore regionale alla Cultura e Istruzione Paola Agabiti, la presidente della provincia Laura Pernazza, il primo cittadino Leonardo Latini e i sindaci dei comuni della diocesi. Ha animato la liturgia la corale della Diocesi diretta da don Sergio Rossini.

 Il vescovo Piemontese, nel corso dell’omelia, si è rivolto al suo successore: “Simbolicamente ti consegno una chiesa acquistata dal sangue di Cristo e nel passato guidata e custodita da innumerevoli pastori, molti dei quali a cominciare da Valentino, Giovenale, per essa, sull’esempio di Gesù, hanno versato il sangue. Durante i sette anni e mezzo di ministero ho cercato francescanamente di amarla, custodirla, servirla e abbellirla con tutte le mie povere forze, nella relazione tra le persone fino ad oggi, confidando nella misericordia e nella guida di Gesù, il buon pastore. Abbi cura di tutto il gregge nel quale lo spirito santo ti ha posto come vescovo a reggere la chiesa di Dio. Reggere qui è da intendere non tanto nel senso di governare, quanto nel senso interpretato da Francesco d’Assisi, che nel sogno di Papa Innocenzo regge la chiesa, la porta sulle spalle, la sostiene, la ripara con la parola, con la carità e la fraternità, la tiene in continua manutenzione con la preghiera, la rende bella con la celebrazione dei santi misteri nella liturgia”.

Ed ancora: “Sarai inserito in una regione che è terra di santi, uomini e donne i quali, come pochi altri, hanno “retto” la chiesa nel primo e secondo millennio: Benedetto, Francesco e Chiara d’Assisi, e tanti altri; prossimi a noi i Protomartiri Francescani, tutti originari del territorio diocesano. Non temere” ha aggiunto. “Il Signore che ti ha chiamato come testimonia il profeta, ti guiderà e ispirerà le parole giuste e i gesti di amore capaci di essere sale e luce, di dare sapore e senso al ministero e alla vita delle persone e della comunità. Posso confidarti di aver sperimentato tutto ciò in prima persona”. Rivolgendosi alla comunità diocesana il vescovo Piemontese ha dichiarato: “La nostra presenza è segno di affetto, ma anche assunzione di responsabilità. Siamo qui per sostenere il vescovo Francesco Antonio nel suo ministero, rassicurarlo che da oggi prendiamo l’impegno di stargli vicino nelle prove, di accompagnarlo con la preghiera e l’incoraggiamento nella missione grande di reggere questo popolo di Dio”.

Al termine della concelebrazione monsignor Francesco Antonio Soddu ha rivolto il suo discorso alla comunità diocesana di Terni-Narni-Amelia: “La chiesa di Sassari mi dona a voi non come un pacco regalo arrivato da chissà dove. Oggi nasco vescovo qui, in questa chiesa, in questa comunità ecclesiale. Accoglietemi e sentitemi uno di voi, fratello, amico e per grazia di Dio anche padre. Sento germogliare in me anche quel forte temperamento vitale che caratterizza questo posto, questo nostro popolo umbro. Le vostre e le mie attese sono tante e variegate, tuttavia di una cosa sono certo: insieme potremo fare molto, nella fattiva collaborazione tra e con i fratelli presbiteri, per proseguire con i diaconi, le famiglie, i ragazzi, i giovani e tutte le espressioni vitali della nostra terra a partire dagli ultimi. Il mio programma pastorale consiste nel continuare con voi il cammino sinodale, che come le altre chiese italiane, avete appena avviato”.

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