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Pendolari, il secondo collegamento diretto Orvieto-Roma può attendere

Incontro tra il comitato, i vertici di Trenitalia e la Regione. Poche speranze per un treno che copra il pomeriggio, arrivano i convogli regionali che potranno viaggiare sulla Direttissima

Non ci sarà, almeno per ora, un secondo intercity diretto tra Orvieto e Roma Termini che bypassi la fermata di Orte. "Non sarà possibile prevedere ulteriori collegamenti", ha detto Sabrina De Filippis della Divisione passeggeri lunga percorrenza di Trenitalia nel corso dell'incontro che si è svolto in prefettura a Terni con il comitato pendolari Roma-Firenze.

Un incontro promosso dal sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, per fare il punto sulle problematiche delle centinaia di viaggiatori che quotidianamente dalla Rupe muovono verso la Capitale, al quale hanno preso parte anche il primo cittadino di Attigliano, Daniele Nicchi, il prefetto Paolo De Biagi, l’assessore regionale ai Trasporti Giuseppe Chianella e i rappresentanti delle Ferrovie dello Stato, Aurelia Italiano, direttore regionale Umbria di Trenitalia,  Luciano Giraudo della direzione commerciale ed esercizio rete di Rfi e, appunto, la De Filippis.

Quella del ripristino di due coppie di intercity che garantiscono un collegamento diretto tra Orvieto e Roma in 55 minuti, senza dunque la fermata a Orte, era una delle principali richieste fatte dal comitato. "Attualmente l’unico collegamento che mantiene questa percorrenza - hanno spiegato - è l’IC 581, che non ferma ad Orte, mentre il corrispettivo del pomeriggio IC 598, dall’agosto 2014, quando è stato aggiunto lo scalo di Orte, ha una percorrenza superiore di 15 minuti". Ma da Trenitalia hanno ribattuto che è già stato "complicato" mantenere l'Ic 598 - per il quale il comitato pendolari di Orte aveva fatto richiesta di fermata alla stazione laziale - e che non ci sono possibilità di aver un altro collegamento che copra la fascia pomeridiana anche se si verificherà la fattibilità tecnica della richiesta.

Sul tavolo i pendolari orvietani hanno riversato tutti i disagi con cui si trovano a fare i conti ogni giorno a causa dei costanti ritardi sulla linea, dovuti alla sempre crescente difficoltà di accesso in Direttissima per i treni intercity, in particolare in uscita da Roma, chiedendo quindi la possibilità di utilizzo della Direttissima da parte dei treni regionali nel prossimo futuro. "Il responsabile di RFI - recita una nota del comitato - ha spiegato che a partire dal 2020 la linea verrà adeguata con nuovi sistemi di segnalamento e che i treni che ci viaggeranno dovranno dialogare con questi nuovi sistemi. L’assessore Chianella ha comunicato in proposito che è previsto l’imminente acquisto di dodici nuovi treni regionali, quattro dei quali saranno attivi dal 2021, otto dal 2022, che avranno le caratteristiche per poter circolare sui binari dell’Alta Velocità. Naturalmente per quello che riguarda la stazione di Orvieto, la gran parte dei treni regionali che vi effettuano servizio sono treni della Regione Toscana e ci è stato assicurato che analoga operazione è prevista anche per questi convogli".

Per quanto riguarda i ritardi sia De Filippis che Giraudo che Italiano hanno voluto attribuire l’innegabile incremento  a "cause esterne", annoverando fra queste i lavori di ammodernamnero delle stazioni, la manutenzione dell’armamento, i lavori svolti da RFI nell’area del Valdarno. "Ogni ritardo tuttavia è, per l’utente, un ritardo e basta - hanno ricordato i pendoalri - senza aggettivi. E laddove, come accade, diventa sistematico evidenzia un problema di gestione, o di coordinamento".

Il prefetto ha garantito che continuerà a monitorare la situazione mentre dai dirigenti di Trenitalia è comunque arrivata la disponibilità a partecipare a tavoli periodici di confronto che in passato hanno consentito di affrontare per tempo e risolvere problemi ed esigenze dei tanti viaggiatori orvietani. 

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