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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Ospedale di Terni, medici ed esperti scoprono le carte: “Ritardi, carenze, tagli e liste di attesa fiume”. Tutti i problemi evidenziati

Full immersion in seconda commissione consiliare dove sono stati ascoltati rappresentanti dei medici e del personale sanitario, esperti del settore per focalizzare l’attenzione sulle problematiche esistenti

“Vogliamo ascoltare la voce dei medici che vivono quotidianamente questo macigno, caduto addosso a tutti”. Il presidente della seconda commissione consiliare del Comune di Terni, Rita Pepegna, ha presieduto la seduta con la finalità di creare un filo diretto con Regione e governo nazionale: “L’obiettivo è redigere un documento per evidenziare una serie di problematiche esistenti. Lunedì 14 dicembre - afferma - stiamo organizzando una riunione con i commissari straordinari dell’azienda ospedaliera di Terni e della Usl territoriale. Anche l’assessore regionale Luca Coletto potrebbe essere presente ad una nostra commissione”.

Gli interventi

A suffragare la seduta della commissione c’è l’atto presentato da Claudio Fiorelli. Il consigliere del Movimento 5 Stelle, presentandolo, ha dichiarato come l’esigenza sia nata “per fare un punto della situazione e un quadro generale. Nello specifico, per ascoltare tutti i rappresentanti dei lavoratori o dipendenti stessi”.

A prendere la parola Francesco Fioriello, cardiochirurgo e rappresentante sindacale medici, dirigenti Cgil: “La drammatica carenza di organico è la problematica maggiore. Investe anche i medici. Il documento della Corte dei conti ha certificato che quest’anno, in tutta la regione Umbria, ci sono state soltanto 19 assunzioni a tempo indeterminato. Si continua a fare selezione a tempo determinato, basta guardare l’albo pretorio della nostra azienda. Le assunzioni a tempo determinato causano la fuga – soprattutto dei giovani - in altre regioni, riducendo a zero l’attrattività nei confronti della nostra azienda. La mia organizzazione, insieme ad altre, ha indetto uno sciopero per il 9 dicembre. Durante questa fase sono state bloccate quasi tutte le attività chirurgiche. È ripartita molto lentamente quella di tipo oncologico, è stata prevista una seduta ogni 18 giorni, smaltendo il 15% delle priorità. Il rischio è che i pazienti possano aggravarsi. Sono aumentate a dismisura le liste di attesa. Non c’è di fatto un’integrazione reale con l’azienda sanitaria, la convenzione con la clinica privata di Perugia ha avuto pochissimi casi trattati. Abbiamo di nuovo carenza di Dpi nelle aree Covid. Manca un progetto, una mission per il nosocomio della Terni del futuro. Non si possono fare progetti di ampliamento senza personale”. Inoltre, la chiusura del punto prelievi "comporta disagi per i pazienti diabetici e le donne in stato interessante. Abbiamo problemi al sesto piano, mancano di fatto spazi. Inoltre gli spogliatoi sono insufficienti. Criticità sono presenti anche ad anatomia patologica”.

Successivamente è intervenuto Francesco Donzelli, presidente provinciale dell’ordine dei medici: “Le persone competenti vengono ascoltate raramente. La sanità umbra può essere un motivo di iniziale miglioramento economico della nostra città che invece sta morendo. Sono per il pubblico – premette - ma non possiamo avere 4-5 cliniche private a Perugia ed a Terni nessuna. Mi sto battendo per un ospedale nuovo entro 4-5 anni. Lo stesso discorso vale per il nosocomio di Narni-Amelia. Necessario che a livello regionale ci sentano soprattutto per la valorizzazione del terziario. Ci sono decine di sindacati presenti, un altro problema da rilevare”.

Il dottor Coccetta: “Paghiamo lo scotto di tagli, programmazioni sbagliate sia a livello nazionale che regionale. La pandemia ha acuito tale situazione. Se pensiamo alla cardiochirurgia e alla neurochirurgia, devono essere presenti nelle due aziende. Non possiamo pensare che i cittadini della parte meridionale dell'Umbria possano avere meno opportunità di essere curati, rispetto a quelli dell’Umbria settentrionale. Credo che la politica locale abbia il sacrosanto dovere di far sentire la propria voce e di mettere al primo posto le esigenze di questo territorio, spesso trascurate”. Sulla programmazione dell’ospedale: “Veniamo da gestioni per commissariamento. Il compito è quello di far fronte alla mera ordinaria amministrazione. È questo il motivo che giustifica la crisi in termini di attività e prestazioni”.

"Il personale si è depauperato nel tempo a causa dei tagli", ha esordito il dottor Sergio Armillei, consigliere della Lega. "La presenza di un piano pandemico poteva consentire anche l’assunzione di personale, in forma integrata. Attualmente l’azienda ospedaliera sta facendo il massimo per sopperire alle mancanze perpetuate nel tempo. Sono stati assunti 33 medici. A Perugia ad esempio c’è la possibilità di utilizzare gli specializzandi rispetto alla nostra città. Già prima del Covid, il 30% della popolazione si rivolgeva ad interventi nelle strutture private. Il sottoscritto si sta organizzando per effettuare interventi ortopedici e far sì che le liste di attesa possano essere sfoltite. Sinceramente grosse carenze di Dpi non ne trovo”. Sui posti letto: “L’azienda si è attrezzata con un numero maggiore, rispetto a quello previsto del piano di salvaguardia”. Progetto ospedale: “L’intenzione è quello di rifarlo nuovo”. Possibilità di utilizzare la Milizia per i malati Covid: “Il piano primo è tutto da fare, le problematiche a livello burocratiche non possono essere risolte in tempi brevissimi”.

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