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Ospedale di Terni, Partito Democratico: “Riprendere in sicurezza le attività ordinarie. E’ una giusta richiesta dei cittadini”

I consiglieri Dem Francesco Filipponi e Tiziana De Angelis: “Torniamo a sollecitare la ripresa vera delle attività chirurgiche e la ripartenza del blocco operatorio”

L’emergenza sanitaria derivata dall’evoluzione della pandemia ha coinvolto anche la locale l’azienda ospedaliera la quale, ha provveduto tempestivamente ad una riorganizzazione dell’attività sanitaria. Ora, anche a seguito degli ultimi dati annunciati dalla regione Umbria, la diffusione del contagio pare acuirsi ed il trend discendente sembra, fortunatamente, sempre più rafforzarsi. In previsione di tutto ciò intervengono i consiglieri comunali Francesco Filipponi e Tiziana De Angelis, i quali hanno diffuso una nota nel corso della giornata.

“E’ necessario concentrare tutta l'attenzione possibile sulla situazione in cui attualmente versa l'azienda ospedaliera cittadina, in vista della Fase due dovuta all'emergenza Covid. Come gruppo consiliare – scrivono i consiglieri del Partito Democratico - invitiamo il sindaco Latini a porre in essere tutte le azioni necessarie per la ripresa in sicurezza delle attività ordinarie, vista la giusta richiesta della cittadinanza. Gli chiediamo di attivarsi in particolare nei confronti dell'assessore regionale alla Sanità.  

Già dai primi giorni di maggio è stata data la notizia dell'inizio imminente della fase due anche per l’ospedale di Terni, che avrebbe potuto condurre ad un primo incremento dell’attività chirurgica e ad una ripresa analoga di quella ambulatoriale con le visite e gli accertamenti diagnostici strumentali. Ci risulta ancora ad oggi ciò non si sia concretizzato o almeno si sia verificato in modo residuale.

Anche sull'accesso ai reparti, previa effettuazione del tampone risulta ancora una situazione incerta e disomogenea. Rispetto all'esigenza dei tamponi – affermano - è necessario che l’azienda ospedaliera incrementi su base giornaliera quelli attualmente effettuati, superando anche la quantità oggi potenziale di 300, ma soprattutto la quota quotidiana dei rapidi, pari attualmente a sei ed anche il volume dei test sierologici, per i quali risulta indispensabile una linea chiara dalla Regione.
 

Torniamo quindi a sollecitare – concludono Filipponi e De Angelis -  la ripresa vera delle attività chirurgiche e la ripartenza del blocco operatorio in linea con quanto chiedono i cittadini, di pari passo con una distribuzione dei dispositivi di protezione secondo le necessità dei reparti. Ancora è necessaria infine una risposta sull'inserimento di personale nei reparti per assistere pazienti, che con le misure adottate non possono ricevere più assistenza dai familiari".

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