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Ospedale di Terni, Fabio Paparelli: “La struttura sta per perdere un centro di eccellenza”

Il consigliere regionale del Pd ha presentato un’interrogazione sulla Struttura complessa di Diabetologia, Dietologia e Nutrizione clinica

Un’interrogazione incentrata sull’ospedale Santa Maria e focalizzata sulla Struttura complessa di Diabetologia, Dietologia e Nutrizione clinica. Il consigliere regionale del Partito Democratico Fabio Paparelli ha presentato l’atto rivolto all’esecutivo di Palazzo Donini, chiedendo delle delucidazioni sul tema: “La Giunta regionale chiarisca se è al corrente della nuova organizzazione della Struttura Complessa Ospedaliera di Diabetologia, Dietologia e Nutrizione clinica dell’Ospedale Santa Maria. Inoltre quali atti formali legittimi ne sarebbero alla base, quali le motivazioni eventuali e quali azioni si intende porre in essere al fine di valorizzarne l’identità”. All’interno del documento il consigliere Dem spiega che quella: “Struttura ospedaliera sta per perdere la propria autonomia mentre l’azienda ospedaliera di Terni ulteriormente depauperata. Andrebbero dunque chiarite quali siano le incomprensibili motivazioni che hanno portato ad abolire di fatto due strutture complesse ospedaliere per ricondurre le funzioni sotto una struttura universitaria.  L’Azienda ospedaliera - osserva Paparelli - sta per perdere un centro di riferimento regionale e nazionale d’eccellenza, ovvero quello di Diabetologia, Dietologia e Nutrizione clinica dopo che, con un atto unilaterale della stessa Azienda ospedaliera, una semplice lettera dello scorso 5 novembre, è stato nominato come referente,  di quella che era fino a pochi giorni fa una struttura complessa, il dottor Giovanni Luca responsabile della Struttura universitaria di Andrologia ed Endocrinologia della Riproduzione, pur ribadendo l’interim della direzione delle due strutture al professor Gaetano Vaudo”.

Secondo Fabio Paparelli: “Di fatto le due strutture complesse ospedaliere sono state ricondotte a elementi funzionali di strutture universitarie pur in assenza di delibere o atti aziendali di indirizzo concordati con la Regione e disattendendo di fatto varie delibere regionali e atti d’indirizzo del Comune di Terni, con cui veniva assicurata l'integrità del servizio e l’identità della Struttura complessa. L'accorpamento, di fatto, produce non solo la perdita dell’apicalità ospedaliera (Primario) e dell’autonomia, ma anche una riduzione di organico a causa della mancata copertura dei posti vacanti. In pratica si produce la trasformazione di una struttura ospedaliera in funzione universitaria senza alcun atto deliberativo della Regione"

Ed ancora: "L'improvvisata riorganizzazione - conclude il consigliere regionale Pd - non tiene conto delle patologie croniche non trasmissibili, tra tutte obesità, diabete e malnutrizione iatrogena, le quali sono diventate un problema sanitario sempre più pesante e gravoso, come dimostrato anche recentemente dalla pandemia (i diabetici e gli obesi si sono ammalati di più, sono finiti più spesso in rianimazione e sono morti di più al pari dei malnutriti). Tenuto conto di ciò, queste attività avrebbero dovuto essere considerate assolutamente prioritarie e rese autonome al fine di assicurare una sanità coerente ed equa”.

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