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Ospedali di Narni e Amelia, i conti in rosso e le cifre da capogiro dei due nosocomi

Il documento firmato dal commissario Asl 2 De Fino indica le linee guida della riorganizzazione dei due nosocomi. Due strutture insostenibili economicamente. Dell' "ospedale unico" nemmeno la traccia.

Nella nostra intervista al commissario De Fino è emerso il nodo dei nosocomi di Narni-Amelia. Un argomento bollente per il comprensorio narnese-amerino che il 28 luglio verrà sviscerato in occasione di un incontro pubblico con gli amministratori del territorio e dirigenti dell'Asl 2.

Nel documento di sintesi firmato dal commissario De Fino, con il quale viene presentata la situazione e la proposta riorganizzativa dei due nosocomi, appare chiara la situazione preoccupante delle casse economiche dei due presidi. È sempre difficile parlare di sanità pubblica, di "servizio pubblico" quindi, con criteri e il linguaggio aziendali. Tuttavia, la "rirforma De Lorenzo" inaugurò una nuova visione e l'organizzazione dei servizi sanitari chiamati a produrre fatturato proprio come deve fare una azienda.

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Questo è il punto nodale che richiama a una "doverosa riorganizzazione dei servizi": un buco di quasi 14 milioni di euro annui prodotti dai due ospedali di territorio.

Dal documento emerge come i bisogni di salute siano da armonizzare con i vincoli di spesa. Pertanto sarà necessario "superare le duplicazioni delle attività e caratterizzare i due stabilimenti ospedalieri, compatibilmente alla logistica".

In parole povere, da una parte bisogna dare seguito ai dettami del decreto ministeriale n. 70 del 2015 che impone precisi criteri di funzionalità per gli ospedali che, se non soddisfatti o duplicati inutilmente, dovranno essere riorganizzati. Dall'altra i conti non tornano davvero.

Nello schema di confronto dei costi/ricavi dei presidi di Narni e Amelia, a tutto il 2018 la spesa del nosocomio narnese si attestava a 15milioni e 970mila euro circa, mentre le attività dell'ospedale di Amelia è costato 9milioni e 50mila euro. Una spesa complessiva di oltre 25milioni di euro. Dall'altra parte i ricavi, che per Narni sono stati, nel 2018, di 7milioni e 300mila euro, mentre Amelia ha incassato 3milioni e 800mila euro. Insieme, un totale di produzione di 11milioni e 100mila euro. Insomma, il buco è profondo e raggiunge i -13milioni e 900mila euro annui.

Nel prospetto riorganizzativo proposto e condiviso dal commissario De Fino con le sigle sindacali mediche, non c'è traccia dell' "ospedale-unico", la cui gestazione elefantiaca compete solo in parte all'Asl 2. C'è" solamente" la ridefinizione delle funzioni interne ai nosocomi che saranno votati, per lo più, alla gestione delle riabilitazioni intensive, lungodegenza, funzioni abulatoriali e, solo per Narni, anche alla chirurgia ambulatoriale prevalentemente organizzata secondo il modello della day e week surgery. 

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