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Padel mania, Fabio Moscatelli: “A Terni la primogenitura. Su 1800 iscritti la metà abbondante presenti nel territorio”

Il consigliere regionale Fit e delegato regionale Padel oltre che delegato provinciale Coni: “Grande fermento anche nel mondo femminile”

Un vero e proprio boom tra iscritti e praticanti. Il padel si sta espandendo a macchia d’olio in tutta la regione. Eppure la primogenitura appartiene proprio a Terni, come racconta Fabio Moscatelli alla redazione di www.ternitoday.it: “Il primo circolo infatti venne inaugurato in città e denominato Padel dei Draghi grazie all’idea del compianto Stefano Proietti. Poi si è diffuso al Circolo Lavoratori Terni ed in tutte le altre strutture”. Da sei mesi nominato Delegato provinciale Coni, dopo una vita dedicata all’attività sportiva: “Il prossimo 15 settembre festeggerò 40 anni di insegnamento” afferma il maestro di tennis, consigliere regionale Fit oltre che delegato regionale Padel.

Grazie a Fabio Moscatelli è possibile avere un quadro più delineato di come questa disciplina è ormai parte integrante della comunità umbra: “La Federazione Italiana Tennis al suo interno si suddivide in tennis, padel e beach tennis. In Umbria sono presenti 80 circoli affiliati. Siamo partiti con i circoli tennis che hanno preceduto quelli per il padel, alcuni di questi poi realizzati esclusivamente per questa tipologia di disciplina specifica. Siamo arrivati – in termini di iscrizioni - a 1800 tesserati complessivi su un totale di 7500 con un altissimo dato relativo ai giocatori agonisti. Un territorio di praticanti che si aggira attorno ai 5/6000 i quali vi giocano sistematicamente”. Un dato comparativo molto significativo: “Nel 2020 ne avevamo 420. L’esplosione è dovuta sicuramente alla diffusione della pandemia. Non essendo uno sport di contatto ha avuto la possibilità di svilupparsi. Così molti atleti si sono avvicinati. Nasce come puro divertimento, una sorta di rivisitazione dei racchettoni sulla spiaggia. A mano a mano però è divenuto uno sport vero e proprio”. C’è un altro aspetto da rimarcare: “Il boom del mondo femminile. All’interno dei 1800 iscritti il 30% sono donne, una cifra altissima che, ad esempio, non ritroviamo nel tennis”.

Ci sono dei motivi specifici che hanno aiutato: “L’apprendimento tecnico è più veloce. Inoltre la socializzazione è più facile poiché si gioca in quattro, rispetto al tennis. Non esiste il singolo (doppio maschile, femminile e misto). Il campo è ridotto e la pallina più leggera”. Attenzione però: “Non c’è niente di peggio che assimilare i due sport. Sono completamenti diversi anche per la gestione tecnica. Il tennis non ha risentito dell’espansione del padel dato che, chi ci giocava, ha proseguito il proprio percorso. Nel 2020 avevamo nove squadre a livello di Serie D e la Ternana Padel con due compagini in Serie C. Nel 2021 la Ternana ha mantenuto le sue formazioni di cui una si giocherà le carte per andare in Serie B. Tuttavia, in questo anno, sono aumentate complessivamente di dodici unità”. Fabio Moscatelli analizza i risultati raggiunti fin qui: “Davvero eccezionali. Ripenso all’affermazione di Federica Del Gaiso e Noemi Bevilacqua al master del campionato italiano FITPRA. L’entusiasmo è tangibile ed inoltre anche qualitativamente la crescita è notevole, perché sale il livello di professionalità degli istruttori. Una grande soddisfazione da Bianca Ferretti, seguita dal maestro Carlo Coluccini, convocata al raduno della nazionale juniores. E proprio sotto questo punto di vista l’aver organizzato tre tappe del circuito nazionale, dedicato a tale categoria, ci ha resi particolarmente orgogliosi.”

Infine una riflessione margine: potrà diventare disciplina olimpica nel 2024? “Abbiamo fatto diverse riunioni tra tutti i dirigenti. Me lo auguro come addetto ai lavori. Tuttavia, ad essere realista, non credo ce la faccia. Il 2028 sicuramente potrebbe essere l’anno buono”. Appuntamento, dunque, con tutta probabilità a Los Angeles per l’auspicato debutto a cinque cerchi.  

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