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Cedole librarie pagate in ritardo, i librai: “Da parte nostra nessuna strumentalizzazione”. E c'è chi quest'anno non farà il servizio

Alcune delle attività commerciali coinvolte si rivolgono all'assessore Alessandrini: “Leggere quelle parole fa male”

Alla fine, le cedole librarie sono state pagate come promesso. Ma c'è chi non ha intenzione di accettare l'accusa di aver strumentalizzato una situazione che, per molti librai, ha significato preoccupazione ed apprensione, con pagamenti significativi ai fornitori in attesa di un saldo che, in alcuni casi, è arrivato dopo ben 228 giorni. E c'è chi, alla luce di queste incertezze, ha deciso di non fare il servizio della scolastica per il prossimo anno scolastico.

I pagamenti

Proprio ieri il Comune di Terni ha saldato quanto dovuto ai librai per l’anno scolastico 2018/2019. La fine di una vera e propria odissea che ha visto tutti i librai coinvolti ricevere quanto spettava loro ma, a quanto pare, non senza conseguenze.
A far storcere la bocca – per usare un eufemismo - ad alcuni librai c'è stata la posizione dell'assessore Valeria Alessandrini. Se parte della dichiarazione poteva essere condivisibile, la chiosa finale non sta andando giù a diversi dei commercianti coinvolti.

La posizione dell'assessore Alessandrini

Per quel che ci riguarda – ha evidenziato oggi l’assessore alla scuolain una notanoi abbiamo mantenuto fede agli impegni presi nell’estate scorsa e abbiamo lavorato per riportare la situazione alla normalità, riuscendoci con il supporto dei nostri uffici. È l'ennesima riprova della serietà di questa Amministrazione e dell'assessorato che rappresento nel mantenere la parola data e onorare le promesse fatte. Riteniamo il diritto allo studio inalienabile e faremo sempre il possibile affinché non manchino mai i libri di scuola sui banchi di ogni studente. Per questo invitiamo le parti coinvolte ad una sempre più proficua collaborazione, evitando, se possibile, strumentalizzazioni politiche che in questo momento non giovano a nessuno".

I librai

Tutto condivisibile, insomma, se non fosse stato per il riferimento a strumentalizzazioni. 
Soprattutto perché, le ultime due fatture rimaste, rispettivamente di 6mila e 7mila euro, spettavano a due soggetti che mai avrebbero avanzato alcuna polemica, aspettando pazientemente quanto spettava loro. Ed è proprio una di queste commercianti ad essere rimasta estremamente amareggiata: “Sono davvero molto innervosita da questa situazione – afferma - perché è facile dire determinate cose quando non ci si trova a fare i conti che, invece, deve fare un piccolo commerciante. Per me quei 6mila euro sono stati micidiali perché avere un ammanco di questo tipo e avere altre fatture da pagare mi ha messo quasi in ginocchio. Da qui la decisione, per la prima volta dal 2015, di non fare scolastica per il prossimo anno scolastico. Leggere determinate parole mi ha profondamente deluso e fatto male, perché non mi sono mai permessa di parlar male del Comune con i clienti né con nessun altro, considerando la difficile situazione di dissesto”. Sulla stessa linea della commerciante almeno altri tre librai su undici che, a quanto pare, non se la sentono di rischiare nuovamente ritardi in grado di mettere in crisi le rispettive attività.

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