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Narni, alla scoperta di palazzo Eroli luogo della cultura: “Uno spazio vivo, partecipato e inclusivo”

La visita al museo è un viaggio alla scoperta del territorio, un continuo dialogo tra visitatore ed opera

Avere l’opportunità di ascoltare il suono di un dipinto. No, non si tratta di un ossimoro ma di un'esperienza immersiva da fare al cospetto de l'Incoronazione della Vergine di Domenico Ghirlandaio, una delle opere più suggestive conservate al museo di palazzo Eroli. Infatti ritrovandosi a passeggiare tra le vie del centro storico di Narni diventa ghiotta, quanto imperdibile, l'occasione di visitare l’antica struttura, antica dimora del 1700 che ospita la Biblioteca comunale e il museo civico cittadino.

Una volta entrati il fascino della storia e della cultura avvolgeranno ogni singolo visitatore. Tutto ciò potendo consultare uno dei circa 26.000 volumi conservati nella biblioteca comunale e visitando i 2.700 mq circa del museo, dove sono conservati i maggiori tesori pittorici, archeologici e scultorei del territorio. Non passano inosservate le zanne di Elephans Antiquus, un cospicuo patrimonio epigrafico e l’Annunciazione della Vergine, opera di uno dei più grandi protagonisti del Rinascimento italiano ovvero Benozzo Gozzoli.

La visita al museo è un viaggio alla scoperta del territorio, un continuo dialogo tra visitatore ed opera anche grazie ad alcune idee innovative che sono state pensate, per arricchire l'esperienza museale. Al secondo piano infatti è possibile trovare un tavolo interattivo che riproduce un affresco con angeli musicanti del 1649, conservato all'interno di una cappella del duomo cittadino. Con il solo gesto di una mano ci si immerge nella storia e nel suono di alcuni tra gli strumenti musicali tipici del XVII secolo.

Allo stesso modo, varcando l’ingresso della sala dedicata all'opera di Domenico Ghirlandaio si può ascoltare il suono de l’Incoronazione della Vergine. Grazie all'intuito e alle ricerche condotte dal musicologo professor Francesco Luisi infatti sarà possibile, osservando il dipinto, ascoltare l'antifona che l'artista immaginava per quella scena. Il risultato è un'esperienza a tutto tondo che immerge il visitatore in un'atmosfera celestiale.

Palazzo Eroli non è solo un posto per ammirare l'arte ma è un luogo dove, attraverso attività culturali e laboratoriali, si produce cultura. A tal proposito Bruno Blanco di Archeoares, società ternana che gestisce diversi luoghi della cultura di Narni in ATI con l'associazione Ingranaggi, Freud ed Opere dichiara: “L’idea è quella di immaginare palazzo Eroli come un palazzo della Cultura. Uno spazio vivo, partecipato e inclusivo, in cui contenuto e contenitore si modulano di volta in volta per essere accessibili in molteplici forme e da molteplici fruitori”.

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