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Papigno, la bonifica del Sin verso la svolta: “Ritardi ingiustificati nel risanamento. Grazie alla Commissione Ecomafie”

L’associazione Papigno Pesche dopo la pubblicazione della relazione: “Continuiamo a sperare e lottare per ottenere quello che è dovuto: la restituzione dell’area risanata”

Soddisfazione. E’ il termine evidenziato dall’associazione Papigno Pesche, a seguito della relazione approvata all’unanimità dalla Commissione Ecomafie. Tale documento ora sarà sottoposto al vaglio delle Camere e potrebbe sbloccare una situazione che persiste ormai da quasi vent’anni: “Sono diciassette” precisano dall’associazione: “Come ambientalisti denunciamo i ritardi ingiustificati nel risanamento di una delle 39 aree più inquinate del paese”.

Un’etichetta (Sin, ndr): “Non proprio come un IGP o un DOC. Sarebbe bene che lo ricordassero, e lo avessero fatto in precedenza gli amministratori che governano la città di Terni e l’Umbria e che, è triste registrarlo, senza soluzione di continuità -pur di fronte ad un cambio di colore e di ideologia- continuano a ‘sorvolare’ sulla tematica rinviando sempre più avanti nel tempo i dettami e gli input ministeriali per l’approfondimento dei carotaggi e l’analisi della situazione delle acque dell’area interessata”.

La relazione della Commissione

La Commissione Ecomafie composta dagli onorevoli Stefano Vignaroli, Renata Polverini e Simone Bossi ha affrontato diverse problematiche persistenti nella regione dell’Umbria con particolare focus sul Sito di interesse nazionale di Terni-Papigno: “L’analisi delle informazioni acquisite – viene specificato all’interno del documento - mostra scarse attività concrete poste in essere e un basso livello di intervento attivo e di attenzione sulla situazione del sito”. Il presidente Vignaroli ha poi evidenziato come il lavoro, tra approfondimenti, ricerche, visite in presenza sia stato svolto per: “Fare luce sulle diverse criticità e su vicende che vanno avanti da troppo tempo, a partire dalla bonifica mai conclusa del Sin di Terni-Papigno”.

Un auspicio che viene rimarcato dalla presidente Maria Cristina Garofalo di Papigno Pesche: “Ora che la Commissione si è espressa in modo netto, imparziale e definitivo, noi continuiamo a sperare e lottare per ottenere quello che è dovuto: la restituzione alla comunità dell’area risanata. Eppoi che ognuno ci faccia ciò che crede o che gli verrà concesso. A noi – chiosa - sta a cuore la salute delle persone e il risanamento e rispristino ambientale”.

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