rotate-mobile
Attualità

Un nuovo nome per Papigno, la proposta: "Ricordare il grande pittore"

L'idea del consigliere Paolo Cicchini in onore di Camille Corot punta a un vero e proprio cambio del toponimo dell'antica municipalità, da rilanciare sulla scia dei Plenaristi

Il progetto è ambizioso, ossia quello di cambiare nome a Papigno. O meglio, arricchire il nome dell'antica municipalità della Valnerina affiancandolo a quello di uno dei pittori romantici per eccellenza, ossia quello di Camille Corot. Il Corot pioniere della pittura en-plain-air, del celeberrimo dipinto del primo salto della Cascata, lo stesso della Ragazza con la conocchia (che rappresentava proprio una giovane di Papigno), colui che nei suoi mesi di permanenza nell'area della Cascata, di Piediluco e Narni, nel 1826, ha dato vita a una serie meravigliosa di opere che hanno immortalato i nostri beni più preziosi. Corot fu forse uno dei pià importanti artisti che attraversano la Valnerina e che diedero vita al movimento dei Plenaristi, a cui sono stati dedicati dei progetti di valorizzazione attraverso la cultura e l'arte, basati essenzialmente sulla creazione di un itinerario alla scoperta dei luoghi dove i pittori realizzarono i loro dipinti dal vero, soprattutto tra '700 e '800.

papigno corot-2

Ora, l'idea del consigliere della Lega Paolo Cicchini, proposta in un atto di indirizzo, è quella di far sì che Papigno sia indissolubilmente legato a Corot: “Non si tratta di cambiare nome – dice – ma di arricchirlo e di creare una cartellonistica e segnali stradali adeguati”. Insomma, se il sogno sarebbe quello di vedere sulla carte d'identità degli abitanti “residente a Papigno Corot”, è impossibile non considerare tutte le difficoltà burocratiche del caso – per non parlare della commissione toponomastica del Comune, di cui non si hanno notizie – al limite ci si accontenterebbe di puntare solo su una pubblicità mirata, magari pizzando in alcuni punti strategici insegne del tipo “Benvenuti a Papigno, paese di Corot”, o qualcosa di simile.

“Sarebbe un'azione lungimirante – afferma ancora Cicchini – che non richiederebbe grandi spese e che sarebbe di sicuro impatto. Personalmente, mi batto da almeno due anni per far sì che tutta la Valnerina sia considerata come un corpo unico, come la Valle incantata che nei secoli passati ha stregato pittori e poeti. Legare Papigno e Corot ed estendere un progetto di valorizzazione alla Cascata, da considerare inserita in una rete, secondo me è essenziale”. Questo, puntando anche a collegamenti meno immediati, come ad esempio con la grotta Eolia di Cesi, riferendosi alle parole di Virgilio nell'Eneide. “Se non si fa questo – conclude Cecchini –, magari guardando anche alle Marche, non possiamo pensare di far rinascere Terni. Per molte mie proposte basterebbe davvero molto poco, in alcuni casi solo la volontà di realizzarle”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Un nuovo nome per Papigno, la proposta: "Ricordare il grande pittore"

TerniToday è in caricamento