rotate-mobile
Attualità

Parco Cardeto, gestione e scintille pre-campagna elettorale: “Restituiamo un luogo identitario”. Il ‘caso’ astenuti

Sedici voti favorevoli e quindici astenuti per l’approvazione della delibera concernente la gestione del parco. Molteplici gli interventi per un tema piuttosto sentito

Il tema del parco Cardeto è tornato a palazzo Spada, poiché esaminato nel corso della seduta del Consiglio comunale di oggi pomeriggio, lunedì 6 febbraio. All’ordine del giorno infatti era presente, al punto uno: “Il progetto pilota sperimentale per la durata di almeno due anni del servizio di gestione del Bruno Galigani”. Un passaggio fondamentale prima di ‘riappropriarsi’ di uno dei polmoni verdi della città che dovrebbe riaprire tra la fine del mese di marzo e la metà di aprile. Semaforo verde con piccolo giallo legato alle astensioni, ben quindici con parte – gioco forza – provenienti dalla maggioranza e sedici voti favorevoli.

A presentare la delibera l’assessore ai lavori pubblici Benedetta Salvati che ha ricordato alcuni step, concernenti l’affidamento. Come viene ricordato all’interno del documento: “A riscontro dell’ultima comunicazione della società Terni Reti srl il Responsabile unico del procedimento, ha ritenuto che non ricorrono più le condizioni per poter procedere all’affidamento in house providing della concessione pluriennale per la gestione del Parco e della relativa impiantistica sportiva, in quanto la mancata attualizzazione dell’offerta tecnica e quindi del piano economico e finanziario, non ha consentito di valutare la congruità dell’offerta economica e la sostenibilità della stessa, ai fini della tutela dell’interesse pubblico, ritenendo necessaria la conclusione negativa della procedura indetta e proporre al Consiglio comunale la definizione di un modello di gestione sperimentale di almeno due anni, nelle more del completamento dei lotti prestazionali di lavori finanziati con il Pnrr”.

Il capogruppo Alessandro Gentiletti (Senso civico) ha inaugurato gli interventi dichiarando: “Che cosa dovrà fare in questi due anni Terni Reti? Non sono riuscito a capirlo. Nonostante le promesse fatte sulla stampa ed i contestuali annunci, ancora il parco non è stato restituito alla città. Inoltre gli spazi verdi saranno sempre di meno, in virtù degli impianti sportivi presenti. Quando tornerà ad essere fruibile? Non vorrei che la struttura venga aperta in prossimità delle elezioni, a fini propagandistici, per poi essere chiusa successivamente”. Spazio a Francesco Maria Ferranti (Forza Italia) che ha replicato: “L’intervento di Alessandro Gentiletti è fuorviante. Restituiamo un luogo identitario ai cittadini ternani. La ripartenza di una città si concretizza anche mettendosi alle spalle il disfattismo. Trovo irritante spargere ombre su una questione di questo genere. La gestione sarà trasparente poiché affidata ad una società dei cittadini ternani”.

A rilanciare il dibattito il consigliere Emanuele Fiorini che ha evocato, a più riprese la campagna elettorale ormai prossima al decollo: “Questa amministrazione ha portato avanti i progetti di quella vecchia. Tutto ciò è stato fatto grazie ai finanziamenti della Fondazione Carit. Ci sono stati messi quattro anni per il parco Cardeto. I progetti nuovi? Sono l’autovelox di via Lessini, l’aumento della Taric e le velostazioni che sono orribili”. Il capogruppo Pd Francesco Filipponi ha ricordato alcuni passaggi formali sul parco: “Non è scontato che sia Terni Reti a gestire per due anni. Voteremo l’astensione perché non vogliamo prendere in giro i cittadini, dopo le tante promesse sulla riapertura”. Il capogruppo di Terni civica Michele Rossi ha invece sottolineato la bontà del progetto: “Una gestione diretta che può dare risparmio, efficienza, trasparenza. Assurdo ascoltare che si riducono gli spazi verdi”.

Scintille da pre-campagna elettorale a palazzo Spada. Il consigliere Luca Simonetti del Movimento cinque stelle: “Per onestà intellettuale occorre ricordare del progetto faraonico e della matassa da divincolare. Si è andato a creare un ecomostro. Ai cittadini però occorre dire che il parco non sarà più quello di prima, anche perché sono state costruiti diversi impianti sportivi”. Per Valdimiro Orsini (Gruppo misto): “Sono passati quasi cinque anni ma il parco non è stato riaperto. Speriamo sia la strada giusta e con questa speranza esprimo il mio voto favorevole, a questa ipotesi di affidamento”. Semaforo verde con sfumature di giallo.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Parco Cardeto, gestione e scintille pre-campagna elettorale: “Restituiamo un luogo identitario”. Il ‘caso’ astenuti

TerniToday è in caricamento