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Parlateci di Bibbiano, cosa è rimasto: dalla protesta agli strascichi per la città dell’acciaio

Un giro per il centro cittadino dove sono stati affissi decine di adesivi evocanti la nota vicenda del comune emiliano

Parlateci di Bibbiano’ è una frase circolata nelle scorse settimane su tutti i media. Ve ne avevamo dato conto segnalando uno striscione comparso in città (in realtà ne sono stati poi pubblicati altri ndr) sulla scia di quanto accaduto a livello nazionale. Il riferimento evoca l’inchiesta ‘Angeli e Demoni’ riguardante il presunto sistema illecito di affidi, il quale riprende il nome del comune in provincia di Reggio Emilia. A distanza di qualche settimana, andando in giro per il capoluogo, è piuttosto lampante verificare quello che è rimasto. Decine di adesivi attaccati: lungo corso Tacito ad esempio sono presenti in quasi tutti i lampioni, alcuni di questi strappati, altri cancellati, altri coperti dai colori delle bombolette spray. Non solo nel cuore del centro cittadino, ce se soni infatti affissi in molte altre zone della città. Ora è piuttosto complesso toglierli in maniera definitiva e ripulire segnali stradali, pali dell’illuminazione pubblica, addirittura anche cabine elettriche, non un bel colpo d'occhio. Al di là di poter liberamente esprimere il proprio parere, anche se ci sono modalità e modalità, probabilmente chi ha inscenato questa protesta, come chi ha provveduto a cancellare od imbrattare con la bomboletta, non ha pensato alle conseguenze per la città, da un punto di vista prettamente visivo. Ora sono tangibili, basta farsi un’idea in giro.

Bibbiano

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