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Pink Basket fucina di talenti: “Operiamo nel sociale e puntiamo alla Serie A ma non ci sono strutture adeguate”

Il presidente Massimiliano Porcu: “La società è collegata al progetto Reyer Venezia e con loro c’è una collaborazione a livello tecnico”

“Un cuore rosa della Pink Basket negli Usa”. Martedì 12 aprile il club ternano ha lanciato una notizia che è rimbalzata all’attenzione dei media nazionali. La giovane cestista Lorela Cubaj infatti è stata selezionata al Draft Wnba 2022 e nel prossimo campionato vestirà i colori del New York Liberty. Un grande orgoglio per la società vera e propria fucina di talenti che si prefigge l’obiettivo di far crescere le proprie ragazze, nel magico mondo della palla a spicchi.

La soddisfazione di vedere Lorela Cubaj militare nel torneo più competitivo ed importante del pianeta è comprensibile: “Dopo essere cresciuta nella Pink e successivamente approdata alla Reyer Venezia, all’età di 16 anni è andata alla Georgia Tech, prima di essere draftata alla Wbna” esordisce alla nostra redazione di www.ternitoday.it il presidente Massimiliano Porcu: “La splendida notizia è arrivata la notte dell’11 aprile”. Di piccole grandi campionesse ce ne sono da menzionare: “Ad esempio mia figlia Rachele la quale, recentemente, ha festeggiato la salvezza con Faenza in A1, dopo aver vinto degli scudetti e fatto un percorso con le nazionali giovanili azzurre. Inoltre Alessia Egwoh attualmente nel roster del Bolzano. Poi Gaia Conti che si trova a Forlì. Infine Valentina Bonaccini e Chiara Servini che hanno debuttato nel torneo di massima serie femminile”.

Dagli albori ai progetti da sviluppare: “La società è stata creata da Stefania Barbetti nel 2005, ex giocatrice di Serie A. Purtroppo cinque anni fa è venuta a mancare. Ho preso il suo posto per proseguire l’attività che si sviluppa tra settore giovanile e prima squadra. Partecipiamo a tutti i campionati regionali giovanili, a partire dal mini basket. Abbiamo un palmares importante, dopo aver raggiunto diverse finali scudetto, a livello nazionale. Una grande soddisfazione l’aver conquistato lo scudetto nel tre contro tre, disciplina divenuta recentemente olimpica. Da due anni militiamo nel torneo nazionale di Serie B”. Una importantissima collaborazione: “Il club è collegato al progetto Reyer Venezia e con loro sussiste una sinergia a livello tecnico. Alcune delle ragazze sono andate a giocare in veneto mentre diverse giovani sono giunte a Terni. Possiamo contare su una foresteria dove alloggiano due italiane, una cestista serba ed una nigeriana. Il nostro obiettivo è raddoppiare i posti”.

I dettagli del progetto e le criticità esistenti: “La nostra ambizione è salire di categoria. Tuttavia non ci sono strutture idonee al momento poiché, per disputare la Serie A, occorre detenere una palestra regolamentare con il parquet. Se vinciamo il campionato saremo costretti a giocare a Rieti”. Ipotesi PalaTerni: “Il rischio è che possa diventare una cattedrale nel deserto, a causa dei possibili costi alti da sostenere. In questo momento ci troviamo a ridosso della zona Play off mentre con le giovanili ci stiamo giocando gli spareggi post season. Le tre squadre (under 19, 17 e 15 ndr) sono prime nei rispettivi campionati regionali”.

I numeri della Pink Basket: “Computiamo circa 100 ragazze, di cui 45 nel minibasket e le restanti distribuite tra settore giovanile e prima squadra la cui media età è di circa 18 anni. Paghiamo un pizzico di esperienza, riuscendo a sopperire alle difficoltà con il rendimento fisico e qualità tecniche”. La composizione dello staff: “Il primo allenatore è Francesco Piermarini il quale ricopre anche l’incarico di coordinatore del settore tecnico e allenatore della Serie B Under 19, insieme a Stefano Bimbo. Poi ci sono i tecnici dell’Under 17 Stefano Di Fonzo e dell’Under 15 Riccardo Seconi. Il preparatore atletico è Tommaso Toderi e ci offre un supporto tecnico Fabio Ferraro. Per il mini basket la gestione è affidata a Stefano Di Fonzo, Paolo Seconi e Alice Anullo Pertichetti”.

Un aspetto preponderante rimarcato dal presidente: “Operare nel sociale è la nostra peculiarità. Abbiamo pensato di creare il Consorzio Nerofucsia all’interno del quale degli amici ci finanziano, attraverso piccoli importi, per aiutare le famiglie del minibasket non pagando le quote mensili. Nel progetto c’è anche l’idea di cercare degli sponsor per coprire delle borse di studio e permettere a ragazze futuribili, le quali si trovano in nazioni come la Nigeria, di vivere lo sport nel nostro territorio. Vorremmo coinvolgere ragazzi e ragazze che hanno difficoltà motorie per aiutarli. Stiamo sbloccando delle situazioni legate a palestre – conclude il presidente – e possiamo contare sull’apporto dell’insegnante Marco Peciarolo”.

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