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Piscine dello Stadio di Terni, al via la class action di Codici per il rimborso degli abbonati

L’avvocato Massimo Longarini: in centinaia hanno perso i loro soldi e ora vanno risarciti. Ecco come aderire all’iniziativa

“Una storia ingarbugliata, fatta di annunci e promesse, di intoppi e, come purtroppo spesso accade in questi casi, di svantaggi per i consumatori. È quella delle piscine dello Stadio di Terni. Una vicenda che stiamo seguendo da vicino e su cui ora abbiamo deciso di avviare una class action”.

Lo spiega l’associazione Codici nella nota con cui annuncia l’avvio dell’iniziativa per ottenere il rimborso degli abbonati alla struttura sportiva ormai chiusa da mesi e di cui in questi giorni è stata riaperta una parte.

“In questi anni segnati profondamente dalla pandemia – dichiara Ivano Giacomelli, segretario nazionale di Codici – si sono registrati numerosi casi di impianti sportivi che hanno chiuso a causa di difficoltà economiche. Siamo intervenuti in diverse situazioni del genere e con la delegazione Umbria ci siamo attivati per seguire anche la vicenda di Terni. La storia, purtroppo, è sempre la stessa: alla fine a rimetterci sono i consumatori. Chiaramente non è giusto. Per questo abbiamo deciso di avviare una class action per tutelare gli utenti danneggiati dalla sospensione delle attività”.

“Centinaia di abbonati hanno perso i loro soldi – afferma Massimo Longarini, segretario di Codici Umbria – ed ora devono essere rimborsati. Lo abbiamo chiesto al Comune di Terni ed alla società concessionaria, ma purtroppo non abbiamo ricevuto risposte in tal senso. Non ci sembra un comportamento corretto. Sono mesi, ormai, che la vicenda delle piscine dello Stadio si trascina, tra attività sospese, annunci e promesse, tra polemiche e l’immancabile scaricabarile. In questi giorni è stata riaperta una parte della struttura. Bene, ma non si pensi di aver risolto la situazione. Quanto successo in questi mesi non può essere archiviato e dimenticato. Abbiamo cercato la via del dialogo, ma non ci è stata data la possibilità di perseguirla. Ora basta. La pazienza è finita, i cittadini meritano risposte chiare e concrete. È per questo che abbiamo deciso di avviare una class action, un’iniziativa forte con cui chiediamo il rimborso degli abbonati, che a nostro avviso sarebbe dovuto scattare già da tempo”.

Per partecipare alla class action avviata dall’associazione Codici è possibile telefonare al numero 06.55.71.996 oppure scrivere all’indirizzo segreteria.sportello@codici.org.

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