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Solo tre bambini in più in cinque anni, “saluti” ai quarantenni: così Terni perde i pezzi

Le proiezioni Istat sulla popolazione residente in città: nei prossimi otto anni, “addio” a cinque ternani ogni settimana. La Conca cambia volto

Su tutti, è un dato in particolare quello che salta agli occhi. Dal 2025 al 2030, nella fascia di età compresa fra zero e 4 anni, la popolazione residente a Terni passerà da 3.078 a 3.081 unità. Tre bambini in più in cinque anni.

È vero, si tratta di previsioni demografiche. Ma è lo strumento attraverso il quale l’Istat, Istituto nazionale di statistica traccia ormai da trent’anni “il probabile futuro di una popolazione in termini di dimensione totale e di componenti strutturali”. Ed è uno strumento piuttosto affidabile, seppure ancora sperimentale.

Partiamo comunque dalla situazione attuale. Istat certifica che la popolazione residente al primo gennaio 2021 nel territorio comunale di Terni è di 107.982 persone di cui 51.246 uomini e 56.736 donne, con 4.992 under 6 anni (2.538 maschi e 2.454 femmine), 29.600 over 65 (12.492 uomini e 17.108 donne) e 38 over 100. Se le proiezioni sono coerenti, significa che l’impatto del calo demografico toccherà in maniera molto consistente nella popolazione 0-4 visto che i residenti al primo gennaio dell’anno scorso erano 3.426 e nel 2030 potrebbero scendere a 3.081 (-345).

Secondo queste stesse proiezioni, nel 2025 la popolazione complessiva residente in città sarà di 107.483 persone (51.063 uomini e 56.420 donne). I bambini con età 0-4 anni saranno 3.078 mentre gli over 65 saranno 30.273.

Nel 2030, la tendenza dice che la popolazione residente a Terni si comporrà di 105.637 unità, 50.362 uomini e 55.275 donne. Si registrerà un leggero incremento nella fascia 0-4 con 3.081 residenti (+3) mentre gli over 65 saranno 32.410 (+2.137).

A “perdere i pezzi” saranno soprattutto le fasce d’età under 12 e, in maniera rilevante, i quaranta/cinquantenni. Guardando le statistiche, i 40-44 anni nel 2025 saranno 6.241 e nel 2030 5.758 (-483); i 45-49 anni saranno 7.647 nel 2025 e 6.332 nel 2030 (-1.315); i 50-54 anni saranno 8.935 nel 2025 e 7.715 nel 2030 (-1.220); i 55-59 anni saranno 9.214 nel 2025 e 8.965 nel 2030 (-249). Si torna a crescere a partire dagli over 60: nella fascia 60-64, le proiezioni dicono 8.276 residente nel 2025 e 9.182 nel 2030 (+906).

Il problema dunque appare abbastanza chiaro: sicuramente mancano i figli, nel solco di quell’inverno demografico che continua ad essere la crisi vera del Paese. Ma si assisterà presumibilmente ad una “emigrazione” della forza lavoro, soprattutto di quella qualificata. Quaranta e cinquantenni se ne vanno. O meglio, se ne andranno in cerca di un futuro migliore di quello che potrebbero costruirsi in città.
Ma visto che si tratta di proiezioni, forse ancora qualcosa si può fare.

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