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Nuovo centro commerciale a Maratta: chiesti approfondimenti ma serve più tempo

Passaggio formale in Prima commissione consiliare: Palazzo Spada dovrà produrre documenti per rispondere alle richieste dei consiglieri

Serve più tempo al Comune per la presentazione dei documenti richiesti. Passaggio formale giovedì mattina per la prima commissione consiliare a Palazzo Spada: sul tavolo è tornata la questione relativa allla variante parziale al Piano Regolatore Generale e al Paip a Maratta Est da parte della ditta Mare Blu, per la realizzazione di un centro commerciale. Una discussione avviata nelle precedenti sedute e per cui erano state avanzate delle richieste per approfondimenti. In particolare la vicenda riguarda la rivisitazione della viabilità con la realizzazione di una ulteriore rotatoria, l'area del parcheggio e l'aumento della cubatura. Gli uffici tecnici comunali giovedì mattina hanno fatto presente la necessità di più tempo per produrre i documenti richiesti, da qui il rinvio. 

Nel corso delle ultime sedute la discussione era stata lanciata dal capogruppo di Terni civica, Michele Rossi: “La variante conviene soprattutto a chi vuol realizzare il centro commerciale. Permettiamo di costruire la nuova viabilità entrando in un’area di vincolo archeologico. Non so come la Soprintendenza possa accettare una cosa del genere. Trovo assurda una previsione del genere. Siamo fuori dal mondo. Con una variante urbanistica si vuol far realizzare tutta la viabilità a servizio dello stesso in un'area sottoposta a vincolo archeologico e addirittura invadendo anche se per poco la stessa area archeologica già definita. La nuova viabilità di servizio può essere realizzata a monte del nuovo centro commerciale in una zona molto più lontana dal sito archeologico". Ulteriori aspetti sono stati trattati da Valentina Pococacio del Movimento 5 Stelle: “Ricordo, a suo tempo, la contrarierà dell’allora consigliere Melasecche. Più volte la espresse e richiese che tale area entrasse nella disponibilità del Comune. Fa sorridere che questa pratica venga portata avanti dalla giunta della sua stessa appartenenza partitica. Ci preoccupiamo dei parcheggi e non di valorizzare il parco archeologico. Stiamo dando attuazione ad un progetto datato di dieci anni. Continuiamo ad aprire strutture commerciali dimenticando che la capacità economica dei ternani è quella che è. Questo tipo di commercio non è neppure fonte di turismo. Quante strutture commerciali i ternani possono mantenere in vita?” si chiede la consigliera. La precisazione dell’architetto Claudio Bedini: “L’area di intervento della ditta è limitrofa, prossima a quella archeologica. Pertanto non la investe. Tutto deve essere fatto per non arrecare eventuali danni. Quello che spetta a noi, come uffici, è verificare la pratica. Quando abbiamo tutti i pareri positivi al termine della conferenza di servizi per noi è fatta bene”.

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