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Commercio a Terni, tre nuove attività inaugurano in centro. La proposta: “Un libro aperto da presentare ai candidati”

Ancestor Confesercenti presenta un ‘Libro aperto’ dove vengono sottolineati alcuni aspetti di contorno al commercio cittadino ma non certamente secondari o da sottovalutare

Il centro di Terni è pronto ad accogliere un tris di novità, a carattere commerciale. Si tratta di altrettante attività che si collocheranno rispettivamente in via Primo Maggio, largo Villa Glori e corso Tacito. Poiché il tema del commercio è piuttosto sentito Ancestor Confesercenti ha presentato una propria proposta da sottoporre ai candidati a sindaco (prima occorrerà conoscere tutti i nomi) in vista delle prossime elezioni amministrative.

Andando in ordine prettamente temporale in via Primo Maggio il prossimo sabato 18 marzo debutterà il Bistrot ‘Il Sipario’. Pochi giorni dopo, giovedì 23, sarà il turno di Koti revolution design che si sposterà in largo Villa Glori. Infine in arrivo anche una ulteriore nuova attività, in corso Tacito, dove è presente l’insegna ‘Prossima apertura’ afferente a Sipimama.

La proposta

Sul tema del commercio cittadino è arrivata la proposta di Ancestor Confesercenti: “Affrontare le problematiche del commercio porterebbe via troppo tempo, dovendo parlare di politiche urbane, mancanza di attrattività, pianificazione, rigenerazione e regolamentazione commerciale, senza dimenticare che è necessario investire anche su turismo, paesaggio e sport. Per questo e su questo, l’Ancestor Confesercenti sta predisponendo un Libro aperto, nel senso che non pretende di essere esaustivo della materia, da presentare ai candidati a Sindaco alle prossime elezioni comunali.

Qui si vogliono sottolineare alcuni aspetti di contorno al commercio cittadino ma non certamente secondari o da sottovalutare. Partendo però da un primo aspetto: lo stato di degrado e di pericolosità della pavimentazione stradale. Pensiamo a Largo Don Minzoni o del marciapiede di via Fratti o di corso Vecchio appena stato sistemato, alle buche di via Carbonario, via Cassian Bon o via della Vittoria e via Nazario Sauro, o delle Vie Castello e Porta San Giovanni, senza dimenticare i ciclisti o i ciclomotoristi che circolano per Viale Brin o Viale Centurini cercando di evitare, a volte, vere e proprie voragini: non è il centro ma anche loro sono membri della comunità e vanno tutelati. Nel contesto urbano, la strada o la via è il primo impatto del cliente consumatore, considerando che siamo anche in Ztl o Area Pedonale, senza dimenticare che le vie del centro sono qualificabili come beni culturali a prescindere da provvedimenti di vincolo, e senza dimenticare, compito spettante all’azienda partecipata, le pozzanghere che si creano a piazza Tacito per la mancata pulizia dei tombini: spesso mamme o nonne con passeggini e carrozzine devono fare la gimkana per evitare di attraversarle.

Il punto successivo è l’arredo urbano che, anche se qualche esercente lamenta, giustamente, di utilizzo improprio che a volte fa fuggire la clientela, è espressione, rappresentazione del tessuto urbano e delle attività che si svolgono, delle esigenze che esprimono. Il tema gestione e manutenzione degli elementi dell’arredo urbano non è secondario: gli stessi sono parte qualificata del benessere e della qualità della vita.  È chiaro che l’amministrazione, viste anche le condizioni finanziarie dell’ente, si trova a dover operare delle scelte tra le problematiche delle pavimentazioni, delle scuole, dei parchi e dei marciapiedi: ciò detto è altrettanto vero che l’arredo urbano si deteriora con il tempo, quando non viene rotto per sfregio o incidente, e che decoro urbano è anche attrattività e non sarebbe male una corretta programmazione degli interventi manutentivi.

L’ultimo punto concerne la logistica urbana, che può essere definita quella attività che tende alla razionalizzazione e all’ottimizzazione della distribuzione delle merci in ambito urbano con lo scopo di perseguire obiettivi di efficienza ed efficacia nel trasporto, nel rispetto dell’ambiente. È stato definito ultimo miglio, il tratto terminale della catena distributiva in cui le merci, partendo da un centro di smistamento, raggiungono il destinatario finale ed è il fulcro del processo della logistica cittadina.

Quotidianamente, sulle strade cittadine si riversano un flusso di auto e mezzi che vanno dagli spostamenti degli artigiani con i loro furgoncini degli attrezzi allo spostamento delle imprese di pulizia, dai mezzi delle lavanderie a quelli delle imprese di catering, dai mezzi della raccolta dei rifiuti solidi urbani a quelli delle imprese postali o di trasporto valori, oltre alle auto private. Questo continuo riversarsi crea ed alimenta problemi di congestione, inquinamento atmosferico ed acustico, incidenti, anche mortali. Un problema generale che riguarda Terni ma anche tutta l’Italia e l’Europa, sia nei grandi che nei piccoli centri. Per affrontare il problema del trasporto delle merci nel cosiddetto ultimo miglio occorrerà tenere conto di tutti questi traffici”.

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