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La profumeria ecobio e l’idea creativa di un’imprenditrice ternana: “Ispirata da una filosofia di vita”

Da luglio 2019 Alessia Lupattelli ha aperto una profumeria in centro denominata ‘L’Arome d’Arpège’ basata sul triplice asse alcolico (riferito alle profumazioni), cosmetico e make up

Una lunga esperienza pregressa alle spalle, arricchita dalla consapevolezza di voler dare il proprio contributo a tematiche quali rispetto dell’ambiente ed amore per la natura. Dopo aver perso il proprio lavoro, circa tre anni e mezzo fa, Alessia Lupatelli non si è persa d’animo. Anzi. La sua grande passione per la cura della persona, maturata nel corso della propria carriera professionale, ha fatto la differenza. A luglio 2019 ha così dato vita a ‘L’Arome d’Arpège’ in onore di un celebre profumo, oltre che un significato più intimo dedicato alla propria famiglia.

“Ho iniziato a lavorare sull’attività nel corso del 2018. Il desiderio era mettermi in proprio dopo vent’anni di profumeria, con tanto di corsi di formazione. Sembrava un peccato buttare via l’esperienza maturata” afferma Alessia. “L’idea è stata quella di capitalizzare al meglio il background assimilato computando altri due elementi ovvero l’amore per la natura ed il rispetto dell’ambiente. Ho dunque aperto l’attività rispettando i tre assi: profumeria, cosmetica, make up”. Un settore ancora poco conosciuto ma in piena fase evolutiva: “L’eco bio naturale è il futuro prossimo. Sono riuscita ad aprile 2019 sposando tale idea ovvero tutto ciò che viene realizzato deve detenere sostanze naturali più che chimiche. In tantissimi prodotti, come ad esempio nella cosmetica ma anche in altri comparti, fino ad adesso non c’era questa consapevolezza ed il rischio che comporta, indossare prodotti al cui interno sono presenti delle sostanze chimiche”.

Alessia tiene a precisare: “I principi cardini su cui mi sono concentrata sono benessere per sé stessi, amore per l’ambiente e rispetto per la natura. Una vera e propria filosofia di vita”. Una caratteristica: “Vendo profumi alla spina, andando a riciclare il contenitore. I costi sono più bassi delle grandi marche e c’è dunque la possibilità di togliersi uno sfizio senza spendere tanto. Se il contenitore viene riportato dal cliente è possibile riciclarlo”. Una piccola catena di montaggio dove collaborano anche gli stessi acquirenti per un futuro più sostenibile: “Ad esempio un altro prodotto che contribuisce, in tal senso, è il sapone venduto al taglio. In questo caso è possibile eliminare tutta la parte legata al packaging”.

Che tipo di clientela viene nel tuo negozio?: “C’è già chi sposa le peculiarità del settore ecobio e chi ci si affaccia per la prima volta”. La partenza: “Un po' in salita, mi dovevo far conoscere (luglio 2019 ndr) poi è arrivato il Covid. Essendo una persona ottimista ho cercato di non buttare all’aria ciò che avevo costruito. Per mantenersi in piedi è stato faticoso, questo mi ha insegnato che proprio quando ci sono le situazioni più difficili da affrontare non si deve mollare. Nel periodo incerto di Natale ho avuto delle belle soddisfazioni poiché il pregresso lavoro svolto mi ha permesso di seminare bene. La qualità ha fatto la differenza”.

Una location dettata da alcuni aspetti precipui: “In primo luogo di visibilità. Il centro cittadino va rivalutato poiché è il fiore all’occhiello di una singola città. A Natale la gente è stata maggiormente sensibilizzata nell’acquisto presso negozi di prossimità, anche perché i centri commerciali erano chiusi in parte”. La differenza con gli acquisti da remoto: “Di certo, rispetto all’online, il vantaggio del vis a vis consente di poter osservare i propri occhi ciò che si compra”. Alcune riflessioni finali sul momento contingente attraversato: “I parcheggi a costi ribassati sicuramente sono un buon punto di partenza per attrarre un maggior numero di persone. Ho sicuramente apprezzato però mi auspico qualcosa in più. L’esperienza del Covid ci ha insegnato molto. Ad esempio che le attività presenti contribuiscono a mantenere il valore del centro storico, rendendolo vivo”.

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