Studios di Papigno, ex Cmm e campus di Pentima nel recovery plan dell’Umbria: investimenti per 25 milioni
Tra i 458 progetti su cui sta lavorando la Regione per un costo complessivo di circa 6,5 miliardi di euro, ci sono anche quelli per il rilancio delle tre importanti infrastrutture di Terni: i dettagli
Un costo complessivo prossimo a 6,5 miliardi di euro per finanziare 458 progetti. Il recovery plan dell’Umbria continua a prendere forma e nell’elenco dei progetti che la Regione vorrebbe finanziare attraverso il piano nazionale di ripresa e resilienza, ci sono anche tre interventi per il recupero e lo sviluppo di altrettante importanti infrastrutture che, nate con l’obiettivo di rilanciare lo sviluppo di Terni, sono al momento sepolte fra abbandono e buone intenzioni.
Il Pnrr potrebbe dunque essere l’occasione per scrollare da Pentima, dagli ex studios di Papigno e dal Centro multimediale anni di tempo perse e occasioni mancate.
La nova vita di Pentima è inserita nella “missione” relativa a istruzione, formazione, ricerca e cultura che ha come obiettivo quello di “investire nella formazione e nella ricerca”. Il progetto prevede la “realizzazione di un campus universitario tecnico scientifico”.
“La realizzazione di un campus universitario in località Pentima strettamente collegato con la realtà della grande impresa industriale nel campo della siderurgia – spiega la scheda che illustra il progetto - consentirà di implementare e potenziare un polo tecnico scientifico economico-ingegneristico fortemente interattivo con la realtà locale della grande imprenditoria, anche attraverso lo sviluppo dell’apprendistato per l’alta formazione e la ricerca e di percorsi finalizzati di dottorato e assegni di ricerca a caratterizzazione industriale”.
Il progetto Pentima si collega inoltre con il piano nazionale di rilancio dell’industria siderurgica sostenibile e il “programma di interventi di riconversione e riqualificazione industriale per l’area di crisi industriale complessa di Terni e Narni”.
Il costo previsto per questa azione è pari a 15 milioni di euro.
Molto più dettagliata la scheda relativa alla rinascita di Papigno e del Cmm, inserita nella “mission” della “competitività del sistema produttivo” che parla della “costituzione di un cineporto dell’Umbria” e che, con un investimento previsto in 10 milioni euro, dovrebbe concretizzarsi nell’arco di un paio d’anni.
“Le opportunità di sviluppo del sistema delle imprese culturali e creative – illustra la scheda - possono essere implementate attraverso un’infrastruttura pubblica finalizzata all’attrazione degli investimenti in produzione fisica audiovisiva, formazione dei quadri creativi e produttivi della industria audiovisiva regionale, alla promozione delle location regionali umbre, alla fornitura di servizi logistici per realizzare produzioni audiovisive e multimediali in modalità di Covid Compliance; strutture che possano fungere da incubatori ed acceleratori dello sviluppo d’impresa e stimolo allo sviluppo di filiere parallele al settore delle Icc, tra le quali annoverare in primis i settori del turismo, della moda, del tessile-abbigliamento, del design, dell’enogastronomia, della trasformazione agricola”.
Il progetto prevede “la rifunzionalizzazione e ristrutturazione di immobili pubblici di proprietà del Comune di Terni-Studios Papigno ed ex Centro multimediale già sede di studios cinematografici e teatri di posa, al fine di realizzare un’infrastruttura integrata composta da studios per la produzione fisica di contenuti audiovisivi e i Cineporti/Umbria per favorire lo sviluppo creativo, la post-produzione audiovisiva, l’ideazione, la promozione, la formazione professionale in cui, unitamente alla messa a disposizione di servizi finalizzata alla attrazione di produzione cinematografiche e televisive, sarà possibile realizzare un acceleratore di imprese creative nell’ambito dei digital media (realtà aumentata, realtà virtuale, virtual camera system, montaggi ed effetti visivi digitali, animazione, ecc.). L’obiettivo è quello di incubare ed accelerare progetti d’impresa, start up e pmi innovative attraverso l’accesso ad aree dell’infrastruttura per facilitare la realizzazione di network e communities sui temi delle produzioni e dei servizi per i media tradizionali e i new new media, la messa a disposizione di servizi di incubazione di nuove imprese, la capacità di fornire servizi di product development support, user and marketing validation ed entrepeneurship. Accanto a ciò, saranno attivate modalità di supporto ad attività di venturing nei confronti di investitori istituzionali e business angels. I servizi di incubazione ed accelerazione e supporto alla nascita ed accelerazione d’impresa potranno essere oggetto di collocazione in un network regionale che comprende i principali poli urbani della regione a partire del Comune di Perugia ricomprendendo gli enti locali già ricompresi nell’ambito del programma Agenda Urbana”.
L’obiettivo è quello di costruire dunque uno “schema, fortemente competitivo a livello europeo, senza eguali in Italia” all’interno del quale “si integreranno la produzione fisica, sempre più orientata verso l’indoor, con la fase puramente ideativa, creativa, di finalizzazione e montaggio, post-produzione digitale con evidenti ricadute sul territorio in termini di occupazione diretta e indiretta, promozione del territorio e delle sue location, crescita della consapevolezza professionale da parte degli operatori umbri e altissime potenzialità formative e di occupabilità e business per lavoratori e Pmi”.
“Negli Studios avverranno le riprese, le costruzioni, le lavorazioni fisiche. Nei Cineporti/Umbria andranno svolte le attività di preparazione e post-produzione (casting, prove costumi, trucco e parrucco, lavorazioni pre riprese, montaggio scene, effettistica digitale, ecc.), la formazione nei vari settori cinematografici e audiovisivi, la produzione di opere audiovisive, la promozione della cultura e del territorio. La formazione di nuovi professionisti, lo sviluppo di società di produzione cinematografica e audiovisiva basate in Umbria, la promozione delle opere, degli eventi e del territorio stesso: ecco come il Ccineporto può collegarsi ai progetti per lo sviluppo dell’Umbria e agli Studios di Papigno in un network della creatività capace di posizionare la Regione di mezzo in una nuova centralità produttiva e creativa”.
Sulla carta si disegna insomma una cosa in grande. Tra un paio d’anni vedremo se sarà realmente così.