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Case popolari nella palazzina confiscata alla mafia: cominciano i lavori

Il progetto del Comune di Acquasparta che ad aprile riceverà un premio per la cultura della legalità

L’utilizzo e la valorizzazione dei beni confiscati alla mafia e assegnati ai Comuni di Acquasparta e Pietralunga sono stati al centro dell’audizione di ieri dell’Osservatorio regionale antimafia, riunito a Palazzo Cesaroni.

Il sindaco di Acquasparta, Giovanni Montani, ha illustrato il progetto di recupero di una palazzina del centro storico confiscata ad un clan mafioso siciliano: “Ci sono state difficoltà urbanistiche da superare, dato che il progetto prevedeva il coinvolgimento di vari livelli istituzionali. Collaborando con Ater abbiamo scelto di destinare quell’edificio all’edilizia residenziale pubblica a canone concordato, per fronteggiare lo spopolamento del borgo. È stato determinante il lavoro dell’Osservatorio e della Commissione regionale antimafia, che ha consentito di superare i problemi burocratici sorti. A maggio partiremo con i lavori di sistemazione della palazzina e il 23 aprile Acquasparta riceverà un riconoscimento dall’associazione ‘Nel nome del rispetto’ per tutte le iniziative messe in campo per sostenere la cultura della legalità”.

Il sindaco di Pietralunga, Mirko Ceci, ha ricordato che “il progetto locale parte dal 2013 e dalla collaborazione con Libera, che ha segnalato la presenza di questo bene sottratto alla mafia al termine di un lungo percorso processuale. Abbiamo preso in affidamento terreni e strutture iniziando un percorso non semplice. Si tratta di 99 ettari di terreno in zona Col della Pila, confiscati ad un clan calabrese, abbandonato e coperto di erbe infestanti e strutture ammalorate. Andava ricostituita una azienda agricola e trovate le risorse per attivarla. Insieme a Libera abbiamo organizzato dei campi estivi per la coltivazione della patata bianca di Pietralunga, creando una sensibilizzazione verso il tema del riutilizzo di quel bene. Abbiamo pubblicato tre bandi per l’affidamento prima di avere una manifestazione di interesse. Entro l’inizio di marzo saranno parzialmente ultimati i lavori nell’ex convento, una struttura comunale che è stata ricompresa nel progetto. La cooperativa Paneolio metterà in campo allevamento di suini bradi e lumache, la coltivazione di prodotti come il tartufo e la gestione forestale dei boschi. Pietralunga ha inoltre ottenuto 1,6 milioni dal Pnrr nell’ambito del Bando Borghi ed anche la cooperativa ha partecipato ad un bando per ottenere i finanziamenti necessari ad avviare la nuova azienda agricola. Esistono difficoltà di relazione tra i Comuni e il soggetto che gestisce i beni confiscati. In questo la mediazione dei Prefetti risulta dirimente. Nel nostro caso sono stati necessari 4 anni per arrivare all’affidamento definitivo del patrimonio. Servirebbe un soggetto terzo in grado di supportare i Comuni nella gestione delle pratiche di questi passaggi e di quelli per i bandi del loro affidamento”.

Il presidente dell’organismo regionale, Walter Cardinali, ha evidenziato quanto sia “necessario dare un segnale concreto di riutilizzo di questi beni per essere più credibili e creare anticorpi nella società contro le infiltrazioni criminali. Emerge la necessità di semplificare e agevolare il passaggio dei beni sequestrati e confiscati ai comuni. E poi favorire il loro riutilizzo”.

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