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Nuovo stadio e traffico, “così un intero quartiere di Terni rischia di diventare una camera a gas”

Modifiche alla viabilità e parcheggi in viale dello Stadio, le osservazioni al progetto da parte del comitato spontaneo di via Leopardi: “Non servono altri posti auto, pericoli per residenti e bambini delle scuole”

Un documento di sei pagine e una decina di allegati per descrivere la situazione che potrebbe venirsi a creare nella zona di ingresso a Terni con le modifiche proposte per viale dello Stadio in funzione della realizzazione del nuovo “Libero Liberati”.

Scenari, criticità attuali e future dentro una analisi che parte addirittura dalla fine degli anni ’70 quando si tentò “l’adozione di una esperienza simile al progetto che si vorrebbe attuare… che fallì miseramente a causa dell’inquinamento sia atmosferico che acustico, degli incidenti stradali (i cui segni sono ancora visibili in loco, su un lampione), del cedimento della massicciata (vicino all’incrocio di via Manzoni), dell’azione del comitato di via Leopardi, munito di 3.500 firme, che evidenziava e dimostrava oggettivamente tutte le problematiche emergenti. Il sindaco di allora, l’ingegner Porrazzini, condividendo tra l’altro le osservazioni del comitato spontaneo di via Leopardi, modificò la viabilità adottando la soluzione attuale”.

Quarant’anni dopo, il comitato spontaneo di via Leopardi torna sulla scena per combattere una battaglia simile. Oggetto della relazione inviata alla Regione Umbria è il progetto di riqualificazione dello stadio di Terni e – nel dettaglio – quella parte relativa alle modifiche alla viabilità lungo viale dello Stadio, che in parte potrebbe essere destinata ad area parcheggio.

In estrema sintesi, il piano della Ternana – sottoposto alle procedure previste dalla legge – dice che le tre corsie di ingresso in città di viale dello Stadio verrebbero “chiuse” per fare posto a nuovi posti auto e il flusso verrebbe deviato sulle corsie d’uscita. Il traffico di uscita verrebbe indirizzato in viale Leopardi e viale di porta sant’Angelo.

“ln realtà – scrive il comitato - quello che si vuole ottenere sono dei parcheggi comodi per la società delle Piscine (quelli odierni sono più che sufficienti, come dimostrato in questi sette anni di attività), per cui, la soluzione puerile di ‘mobilità dolce’ riportata nel Pums (il piano urbano per la mobilità sostenibile adottato dal Comune di Terni, ndr) è stata adottata per fare approvare il documento e dare una motivazione, seppur semplicistica e superficiale, alla modifica del traffico. Infatti essa è stata sostituita, l’anno dopo, inserendo in maniera soft al suo posto detti parcheggi nel progetto di riqualificazione e valorizzazione dello stadio Libero Liberati ed è stata chiesta la variante urbanistica al Comune per realizzarli”.

“Di parcheggi per lo stadio ce ne sono a sufficienza ed è riportato a pagina 5 del progetto stadio: nel nostro caso la dotazione di parcheggi necessari è pari a 977 posti auto a cui si aggiungono ulteriori 285 posti auto (di cui 110 p.a. nuovi) che il progetto di riorganizzazione del traffico su viale dello Stadio consente di ricavare anche nell’area attualmente occupata dalla corsia di ingresso alla città. C’è da dire che a questi parcheggi si aggiungono quelli dell’annesso costruendo Palasport che di fatto sono pubblici e ammontano a 925 posti auto (quasi pronti): dunque il numero dei parcheggi per Io stadio sono quasi doppi di quelli necessari, a cosa servono quelli davanti alle Piscine?”, si chiede il comitato.

“La modifica al traffico così come proposta, e sicuramente legata alla realizzazione dei parcheggi per le Piscine, provoca però gravissimi problemi al quartiere costituito da viale Leopardi, viale di porta sant’Angelo, via Parini, via Alfieri, via Foscolo sia in termini di inquinamento (ambientale ed acustico) sia in termini di incidentalità”.

In termini di inquinamento, il comitato sottolinea che la zona, con l’incremento del traffico, rischia di trasformarsi in una “camera a gas”: “La differenza di inquinamento fra viale dello Stadio (condizione attuale) e via Leopardi e via di porta sant’Angelo è data dal fatto che, mentre queste ultime due vie sono delimitate da due file di palazzi di 4-5 piani, viale dello Stadio lo è solo parzialmente da un lato, poiché l’altro è libero da costruzioni, inoltre si sviluppa in direzione retta verso la montagna della Croce: entrambe le condizioni consentono meglio la dispersione dei gas di scarico delle auto”.

Non solo: “Via Leopardi e via di porta sant’Angelo delimitano un aggregato urbano con un elevato numero di residenti. ln prossimità di questo aggregato ci sono due scuole primarie, la Battisti e la Aldo Moro, e due scuole materne. Negli orari di ingresso ed uscita ci sono molti bambini che sono costretti ad attraversare via Leopardi e via di porta sant’Angelo: ciò comporta notevoli rischi di investimento. Una parte dei bambini viene inoltre accompagnata in auto (specialmente in concomitanza di situazioni atmosferiche avverse) quindi nelle ore critiche, nell’immissione e attraversamento di via Leopardi e di porta sant’Angelo, verrebbe a crearsi un elevato rischio di incidente. Inoltre, a causa dell’aumento del traffico, i pedoni residenti nelle vie, per recarsi in centro città devono attraversare un flusso veicolare che, come è noto, è particolarmente intenso già ora, ma diventerebbe poi impossibile da sopportare. Dunque saranno sempre costretti ad usufruire dei semafori pedonali e non saltuariamente come adesso: il continuo stop and go aumenterà notevolmente l’inquinamento. L’elevato aumento del traffico comporterà la rimessa in servizio di quattro impianti semaforici pedonali oggi non in funzione: quindi un notevole aumento del numero degli stop and go altamente inquinanti e del pericolo di tamponamenti”.

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