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Università a Terni, una “nuova” vita per Pentima: “Interessanti prospettive da parte di privati e soggetti pubblici”

L’acquisto nel 1990 e poi il fallimento dell’Isrim. Ora la Regione punta a bonificare e ristrutturare gli spazi per “esaltare le grandi potenzialità dell’area in un’ottica di rilancio complessivo dell’intero territorio ternano”

“Su Pentima si sono aperte da qualche tempo interessanti prospettive di investimento da parte di soggetti privati e di soggetti pubblici, particolarmente nel campo dello studio e della ricerca, che andrebbero ad esaltare le grandi potenzialità dell’area in un’ottica di rilancio complessivo dell’intero territorio ternano. Ovviamente la disponibilità dei locali, in buone condizioni e liberi da persone e cose, è condizione imprescindibile per rendere di nuovo appetibili e valorizzare adeguatamente gli stessi”.

La “nuova” vita di Pentima comincia dalla proposta dell’assessore regionale all’istruzione, Paola Agabiti, che parte dal presupposto in base al quale “l’area di Pentima ha le giuste potenzialità per candidarsi ad ospitare attività di studio e di ricerca, ad opera di soggetti sia privati che pubblici, che rilancino le peculiarità dell’intero territorio ternano”.

La storia

La Regione Umbria acquistò l’intero complesso immobiliare denominato “ex Ancifap” sito in località Pentima Bassa a Terni in tre distinti momenti. Con un primo atto di compravendita del 14 maggio 1990, si sono acquistati i locali per la realizzazione a Terni dell’Istituto superiore per la ricerca e formazione sui materiali speciali per la tecnologia avanzata (Isrim). Successivamente, parte degli spazi acquistati fu assegnata, oltre che all’Isrim, anche all’Università degli Studi di Perugia per l’avvio di due corsi di laurea, uno in Ingegneria dei materiali speciali e l’altro in tecnica e finanza aziendale.

Un anno dopo, vengono acquistati ulteriori spazi dello stesso complesso immobiliare, già detenuti in locazione dalla Regione Umbria per il centro di formazione professionale, poi passato in delega alla Provincia di Terni. Gli immobili sono stati tutti oggetto di ristrutturazione, tranne la palestra.

Il terzo atto di acquisto (10 febbraio 2006) ha permesso alla Regione Umbria di acquistare l’ultima porzione dell’intero complesso immobiliare denominato “ex Ancifap”, da destinare parte a UniPg e parte all’agenzia regionale per il diritto allo studio universitario (Adisu).

La situazione oggi

Ad oggi, tutte le superfici sono utilizzate ad eccezione della palestra, per una superficie totale di quasi 23mila metri quadrati, oltre i locali tecnici. Gli spazi ex Isrim constano di una palazzina uffici, di una sala convegni e di uno stabile sede dei laboratori. Con la sentenza 15/2015 dell’11 febbraio 2015, il tribunale di Terni ha dichiarato il fallimento di Isrim, nominando curatore fallimentare l’avvocato Francesco Venturi il quale, con una nota dello scorso novembre si è dichiarato disposto a riconsegnare e rilasciare alla Regione i locali ex Isrim “non sussistendo alcun motivo ostativo”. Questo non significa che i locali sono tornati nel pieno possesso della Regione. Nella delibera di Palazzo Donini si parla infatti di alcune “problematiche” come “la mancata disponibilità fisica delle chiavi dello stabile sede dei laboratori (pieno di beni mobili in gran parte di proprietà regionale, dati in comodato gratuito a Isrim, e in piccola parte di proprietà ex Isrim su cui il giudice ha autorizzato il liquidatore a sospendere i tentativi di alienazione, oltre alla presenza di notevole materiale di scarto di lavorazioni effettuate e di sostanze di origine e composizione non conosciuta), in seguito recuperate dal curatore fallimentare” e “nella mancata disponibilità fisica delle chiavi della palazzina uffici che, si è scoperto durante l’ultimo sopralluogo effettuato l’11 gennaio 2021, sono attualmente detenute dai liquidatori di alcune società cui Isrim aveva concesso il godimento dell’immobile. Detta palazzina contiene una quantità di beni mobili di proprietà di dette società. Il servizio demanio, patrimonio e logistica ha contattato anche i liquidatori di quest’ultime, arrivando alla conclusione che, per avere la disponibilità dei locali in tempi ragionevoli, liberi da persone e cose e disponibili per attività ulteriori, occorrerà che la Regione, in quanto proprietaria, si faccia carico dello smaltimento del materiale residuo, richiedendo l’insinuazione al passivo fallimentare Isrim per le spese che dovrà sopportare per questi adempimenti”.

La delibera

“Però – è scritto nel documento licenziato dalla giunta regionale lo scorso 27 gennaio - nel compendio immobiliare sito in località Pentima di Terni, concesso in comodato d’uso gratuito a Isrim, esiste una complessa situazione venutasi a creare negli anni, a seguito del fallimento della stessa Isrim e delle società a cui Isrim aveva concesso il bene regionale, per cui attualmente gli immobili sono ingombrati da una notevole quantità di attrezzature e materiali (molti dei quali inservibili o di proprietà e composizione sconosciute) che dovranno necessariamente essere rimossi e smaltiti con le modalità di legge”.

Impedimenti che però non cambiano l’interesse della Regione ad “avviare immediatamente le operazioni di sgombero dei materiali e dei beni accumulati a seguito delle operazioni legate alle attività liquidatorie delle società suddette e ancora giacenti all’interno del complesso immobiliare di Pentima, per renderlo di nuovo libero e disponibile per l’insediamento di nuove attività e comunque per qualunque operazione di valorizzazione del compendio”.

I locali ex Isrim – dopo la “bonifica” e una “consistente” manutenzione - potranno essere affidati in concessione d’uso tramite procedure di evidenza pubblica e a valore di mercato.

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