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Addio Politeama, così Terni cambia volto: negozi, uffici e appartamenti al posto dello storico cinema

“Crescente crisi in ambito cinematografico”, presentato un piano di “recupero del complesso edilizio”: i dettagli del progetto

La buona notizia è che il centro storico di Terni potrebbe vedere rinascere un pezzo pregiato del suo patrimonio immobiliare. Quella cattiva è che, a livello generale prima e particolare poi, la crisi cinematografica che si sta conclamando da qualche anno a questa parte, sta trascinando verso il basso decine di imprese. E la città dell’acciaio, purtroppo, non fa eccezione.

È proprio questa, infatti, la premessa che accompagna il piano di “recupero del complesso edilizio sito tra via Roma (largo Stanislao Falchi), vicolo Politeama, via Tre Colonne e largo Borzacchini”. Il Politeama, oggi Cityplex Lucioli, cambia volto. E con lui, una parte importante del centro storico cittadino.

Lo scorso 11 marzo è stata infatti avviata la procedura di valutazione ambientale strategica (Vas) relativa al “piano attuativo di iniziativa privata per il recupero dell'edificio” che attualmente ospita il Citylex. La proposta arriva dalla ditta Lucioli Fernando srl, costituita nel 1985 e che ora chiede “la trasformazione urbanistica del complesso edilizio esistente adibito a multisala cinematografica previa la sua quasi totale demolizione (ad esclusione del piano interrato di circa 2.300 metri quadrati, non oggetto di previsioni progettuali) e la sua ricostruzione su stesso sedìme e medesima altezza ma con diversa copertura”.

In generale il progetto prevede la realizzazione di una volumetria complessiva pari a 26.804,64 metyri cubi, inferiore a quella esistente pari a 28.703 metri cubi, con una superficie totale coperta pari a 9.699,11 metri cubi, la localizzazione di locali commerciali al piano terra per 3.007,91 metri quadi e l'individuazione ai piani superiori di 4.343,71 metri quadri di uffici, residenze e servizi vari”. L'intervento di recupero prevede “il mantenimento integrale della facciata storica dell'edificio su largo Falchi, l'adeguamento e la razionalizzazione di alcune aperture nei prospetti secondari e la realizzazione di un'ampia chiostrina interna” di 16 metri di diametro “di forma circolare”.

Le ragioni di questa “rivoluzione” traggono origine da quella che nei documenti istruttori viene definita come una “crescente crisi in ambito cinematografico” a seguito della quale “le due multisala presenti nella città di Terni si sono trovate a contendersi pochi spettatori, e spesso è proprio Il Cityplex Lucioli ad uscirne più danneggiato, anche in conseguenza della posizione in cui si trova, quella del centro storico, per così dire ‘svantaggiata’ tra le due, sia per la difficoltà di accesso, poiché ubicata all’interno della zona pedonale, che di parcheggio, solo parcheggi a pagamento lungo le vie limitrofe fuori dalla Ztl o al parcheggio multipiano che dita circa 350 metri con un tempo di percorrenza minimo di 4-5min. Anche il tentativo di offrire nelle sale del Cityplex un cinema di qualità e d’essai, con una politica commerciale particolarmente attenta alle fasce più deboli, si è mostrato purtroppo insufficiente a coprire la perdita di pubblico che sembra orientarsi, a prodotti più commerciali”.

“Tutto ciò, ha portato la committenza a prendere in considerazione un intervento di ristrutturazione edilizia pesante” per l’immobile con l’obiettivo di creare “condizioni ambientali, sociali ed economiche per il reinserimento di famiglie residenti, di attività nel centro storico, della riqualificazione architettonica e ambientale del patrimonio edilizio esistente e della riduzione della vulnerabilità sismica del patrimonio immobiliare”.

L’immobile, fatta eccezione per il piano interrato, continuerà a svilupparsi su “cinque livelli (…). I due primi livelli mantengono le quote di calpestio e potranno accogliere o mantenere le destinazioni confacenti ai locali a diretto contatto con via Roma: esercizi commerciali e/o servizi ricreativi e per il benessere fisico (sala da gioco, da ballo, palestra, centri polivalenti estetici, centri di attività motoria) sale e strutture per proiezioni cinematografiche e/o discoteche”.

“I successivi livelli (secondo, terzo, quarto e quinto” saranno “caratterizzati dalle destinazioni residenziale, direzionale e servizi pubblici ed attività di interesse generale”. Negozi e servizi ai primi due piani, dunque, e appartamenti e uffici nelle restanti parti dell’immobile.

“Sotto il profilo costruttivo ed architettonico è scritto nel documento - l’edificio storico è stato progettato con il massimo rispetto storico e architettonico dell’esistente, in modo tale da far integrare l’intervento il più possibile all’ambiente circostante sotto ogni profilo architettonico e ambientale (area di sedime e sagoma rimangono pressoché invariate). Particolare attenzione è stata posta nel mantenere il più possibile le aperture esistenti, integrandole necessariamente per motivi igienico-sanitari, con nuove aperture a servizio delle residenze di progetto, con fattezze, materiali ed allineamenti compatibili con il contesto e con la tipologia edilizia”.

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