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Venti consiglieri, quattro assessori e un presidente: la “nuova” Provincia di Terni, ipotesi voto nel 2024

La proposta di riforma e l’idea di un election day tra un anno. La presidente Laura Pernazza: “Ambiente e programmazione tra i compiti principali, abbiamo già deliberato undici assunzioni entro il 2023”

Quindici articoli e un testo “trasversale” che potrebbe arrivare come un colpo di spugna sulla riforma Del Rio che una decina di anni fa aveva “azzerato” le Province. Si torna indietro, insomma, a cominciare dal passaggio principale: l’elezione diretta di presidente e consiglio.

La “controriforma” delle Provincia trova corpo in un testo condiviso dopo che, in maniera assolutamente trasversale, dalla Lega al Partito democratico, quasi tutti i partiti hanno avanzato la loro idea. Al momento, il testo – composto, come detto – da quindici articoli, ha iniziato il suo iter parlamentare ma potrebbe trovare compito in tempi piuttosto rapidi visto che si parla già di una possibile data per le elezioni: 9 giugno 2024, quando cioè si voterà per le Europee e, in Umbria, per il rinnovo di 60 consigli comunali.

“Se così fosse – spiega la presidente della Provincia di Terni, Laura Pernazza – c’è da verificare la posizione di chi, come me, vedrebbe anticipata la scadenza del suo mandato di un anno”. Si lavora dunque ad una opzione che possa mettere al riparo da eventuali opposizioni così da iniziare il nuovo corso subito col piede sbagliato.

Se però le cose dovessero mettersi in fila senza intoppi, la Provincia di Terni che uscirà dalle urne del prossimo anno sarà così: venti consiglieri e un presidente che, a sua volta, potrà nominare una giunta composta al massimo da quattro assessori (il limite indicato per le Province con una popolazione fino a mezzo milione di abitanti).

“Nella composizione delle giunte – spiega la bozza di testo in esame - nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40 per cento, con arrotondamento aritmetico. L’esercizio delle funzioni di assessore provinciale è incompatibile con l’esercizio delle funzioni di consigliere

provinciale. Il consigliere provinciale nominato assessore provinciale è sospeso dalla carica di consigliere provinciale per la durata dell'incarico di assessore. Il consiglio provinciale, nella prima seduta successiva al provvedimento di nomina ad assessore provinciale, procede alla temporanea sostituzione del consigliere interessato, affidando la supplenza per l’esercizio delle funzioni di consigliere al candidato che, nella graduatoria delle cifre individuali del gruppo di candidati cui il seggio era stato assegnato, segue immediatamente l'ultimo eletto. Se i candidati di tale ultimo gruppo sono esauriti, il seggio è assegnato al candidato primo dei non eletti del gruppo di candidati collegati al presidente della provincia con la maggiore cifra elettorale”. Consiglio provinciale e presidente dureranno in carica quattro anni.

Come si vota

Il consiglio provinciale è eletto a suffragio universale e diretto, contestualmente al presidente della provincia. La circoscrizione elettorale, coincidente con il territorio provinciale, è ripartita in collegi plurinominali ai quali, di norma, è assegnato un numero di seggi non inferiore a tre e non superiore a otto. Si potrà votare il candidato presidente, il gruppo di riferimento del candidato consigliere o indicare il nome del candidato consigliere prescelto. Non sarà previsto il voto disgiunto. “È proclamato eletto presidente della provincia il candidato alla carica che ottiene il maggior numero di voti validi, purché corrispondente ad almeno il 40 per cento dei voti validi. In caso di parità di voti, è proclamato il candidato più anziano di età. Qualora nessun candidato soddisfi” queste condizioni “si procede ad un turno elettorale di ballottaggio, che ha inizio la seconda domenica successiva a quella del primo turno”.

Cosa faranno le nuove Province

Secondo il testo condiviso, le Province saranno “enti con funzioni di area vasta” e provvederanno a redigere “un piano strategico triennale del territorio provinciale, che costituisce atto di indirizzo per l’ente e per l’esercizio delle funzioni dei comuni e delle unioni di comuni compresi nel predetto territorio, anche in relazione all’esercizio di funzioni delegate o assegnate dalle regioni, nel rispetto delle leggi delle regioni nelle materie di loro competenza”. Tra i compiti poi la “pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell'ambiente, per gli aspetti di competenza”, la “strutturazione di sistemi coordinati di gestione dei servizi pubblici, organizzazione dei servizi pubblici di interesse generale di ambito provinciale. D’intesa con i comuni interessati la provincia può esercitare le funzioni di predisposizione dei documenti di gara, di stazione appaltante, di monitoraggio dei contratti di servizio e di organizzazione di concorsi e procedure selettive”, la “pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente” e la “promozione e coordinamento dello sviluppo economico e sociale, anche assicurando sostegno e supporto alle attività economiche e di ricerca innovative e coerenti con la vocazione della provincia come delineata nel piano strategico del territorio”. Ancora, programmazione scolastica, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali e “controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale”.

“Autorizzazioni ambientali, come Via e Vas, e programmazione dovrebbero essere le funzioni principali”, aggiunge Pernazza. “Abbiamo già deliberato di procedere con 11 nuove assunzioni entro il 2023 perché non vogliamo farci trovare impreparati. Ma provvederemo anche a seguire la formazione del personale in vista dei nuovi possibili ruoli. E potremmo anche assolvere a questo compito magari per conto di quei comuni più piccoli che da soli non ce la fanno”.

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