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Il comune di Spoleto in provincia di Terni: “Enormi benefici e riequilibrio territoriale. Necessario aprire un tavolo istituzionale”

I gruppi consiliari di Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico presentano un atto di indirizzo sulla ‘Nuova provincia del Nera’

“I vantaggi nell’unione tra Terni e Spoleto non solo come provincia ma, come centro di interessi per un territorio comune, sarebbero numerosi”. I gruppi consiliari di Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico hanno presentato un atto di indirizzo dettagliato rivolto al consiglio comunale, sindaco Latini ed esecutivo. Un documento che fa seguito all’interrogazione presentata da Thomas De Luca, consigliere regionale, e dibattuta nell’aula assembleare, nel corso della giornata di martedì 28 settembre. A dare un nuovo impulso i consiglieri promotori di Palazzo Spada i quali, indicano una serie di benefici che potrebbero emergere da tale annessione. In primo luogo di natura territoriale poiché Spoleto: “Diventerebbe la seconda città della provincia, punto di riferimento per il turismo e le azioni di tipo culturale di un territorio ancora più vasto, con cui maggiori sinergie potrebbero portare ad importanti scenari”. Secondariamente da un punto di vista infrastrutturale dato che le due realtà: “Condividono battaglie sui trasporti, guardando al Lazio come naturale punto d’entrata per l’economia del territorio e di uscita per le proprie merci”.

Ulteriori vantaggi si potrebbero trarre in ottica di turismo: “Spoleto diventerebbe il centro della nuova provincia, con importanti scenari sulla sinergia con i territori dell’area del ternano (Marmore e Piediluco in particolare) oltre che della vicinissima area di Acquasparta (scavi di Carsulae) e Narni (rete delle rocche Albornoziane)”. Per ciò che concerne l’occupazione i consiglieri ricordano come: “Molti spoletini si recano a lavorare a Terni, primo centro urbano industriale. Acquisirebbero molti vantaggi dipendenti e lavoratori di entrambe le città nel vedere uniformare strategie competitive, per le aziende ed il lavoro”. Senza dimenticare benefici sui temi ambientali poiché: “Omogeneizzare le politiche e strategie in questi ambiti di un territorio così vicino e simile come la Valnerina, Spoleto e la provincia ternana non solo è più logico ma anche auspicabile, per i tanti margini di maggiore collaborazione - tra territori simili - rispetto all’area settentrionale dell’Umbria”. Ne deriverebbero ulteriori sulla sanità, sistema scolastico evocando anche il ‘Contratto d’area’ che vincola le due realtà, come uno dei progetti già avviati.

Infine l’annosa questione del riequilibrio territoriale. A tal proposito i gruppi di Movimento Cinque Stelle e Partito Democratico enunciano i dati, a seguito della possibile annessione: “La provincia di Terni-Spoleto si computerebbe di 308.549 abitanti e una superficie di 3.604 km². Da 1/4 degli abitanti e 1/5 della superficie umbra, andrebbe a gestire 1/3 degli abitanti umbri (praticamente la metà dei residenti nella provincia di Perugia) su una superficie che rappresenterebbe almeno il 40% dell’intera superficie regionale”. Pertanto, impegnano sindaco, giunta e consiglio comunale: “Ad aprire un tavolo istituzionale assieme alla Provincia di Terni e la Provincia di Perugia e a tutti i comuni del territorio che riterranno di loro interesse valutare tali ipotesi e tale progetto. L’obiettivo è stilare una roadmap che valuti tempi e fattibilità di tale riequilibrio”.

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