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Ricchezza, sicurezza e cultura: Terni fa retromarcia sulla qualità della vita, cosa funziona e cosa non va

Il dossier del Sole 24 Ore, la città dell’acciaio perde otto posizioni rispetto al 2021: bene il numero di medici di base, maglia nera per le ondate di calore. Il “record” del 1995 e gli anni bui del dissesto. Tutte le classifiche

Terni fa retromarcia sulla qualità della vita. Meno otto posizioni rispetto al 2021 anche se quello conseguito quest’anno non è il peggior risultato raggiunto dalla città dell’acciaio nella classifica redatta dal Sole 24 Ore nella 33esima edizione dell’indagine che fotografa il livello di benessere nei territori in base a 90 indicatori, di cui 40 aggiornati al 2022.

Terni si trova al 54esimo posto nella classifica generale con una variazione annuale di -8 posizioni, sul podio si piazzano Bologna, Bolzano e Firenze mentre per l’Umbria Perugia si piazza al 41esimo posto, +11 rispetto al 2021.

La performance migliore rilevata dall’indagine riguarda la presenza di medici di medicina generale sul territorio con un professionista attivo ogni mille abitanti. Peggio che altrove in Italia - o quasi, 105esima posizione su 107 - il peso dell'inflazione su energia, gas e prodotti combustibili.

Qualche curiosità: Terni è ultima in classifica nella classifica del clima per “ondate di calore”, ossia per numero di “sforamenti” all’anno dei 30 gradi di temperatura per oltre tre giorni consecutivi (la città più “fresca” in Italia è Genova) mentre si trova a metà classifica (51esima) per gli “eventi estremi”, ossia i giorni annui con un accumulo di pioggia di oltre 40 millimetri (18).

Il dato migliore ottenuto dal 1990 ad oggi in classifica generale, è stato raggiunto nel 1995 quando la città dell'acciaio si piazzò al 35esimo posto mentre per due anni - non consecutivi - si è registrato il piazzamento peggiore: 2016 e 2018 con la 68esima posizione, su cui ha probabilmente influito il dissesto di Palazzo Spada. Nel 2020, la classifica del quotidiano economico dava Terni al 38esimo posto.

Andando a vedere le classifiche più dettagliate, per quanto riguarda “ricchezza e consumi”, la città si trova al 72esimo posto (-10 rispetto al 2021). In questo caso, si tratta della terza performance peggiore di sempre dopo il 79esimo posto del 2016 l'87esimo del 2002. Classifica top sempre nel 1995 con la 19esima piazza.

Classifica stabile per quello che riguarda “affari e lavoro”. Il 42esimo posto del 2022 è uno tra i migliori risultati di sempre anche se nel 2020 la posizione era la numero 27 (migliore di sempre).

Passo indietro anche per “giustizia e sicurezza” con il 38esimo posto (-8). Agli inizi degli anni '90, la città dell'acciaio veleggiava in zone molto più alte della classifica (15esimo posto). Da allora, i numeri sono sempre peggiorati tranne che nel 2017 (17esimo posto).

Deciso balzo in avanti invece nel settore “demografia e società” che contempla indicatori come qualità della vita delle donne, anni di studio o speranza di vita alla nascita. La posizione generale è la numero 12, ben 20 in più rispetto all’anno scorso.

Su “ambiente e servizi” la retromarcia invece è netta: -15 posizioni significano 64esima piazza nel rank generale. Non è la peggiore performance di sempre e anzi, in questo settore Terni - almeno secondo i parametri del Sole 24 Ore - non ha mai brillato: 86esima nel 1997, 87esima nel 2000 ma anche alla nona piazza nel 2006.

Meno venti anche per “cultura e tempo libero”: peggio di questa 57esima piazza è stato fatto solo nel 1990 (72), 2017 (70) e 2019 (72). Forse a confermare le malelingue che sostengono che “a Terni non succede mai niente”. E invece sì.. Ma forse potrebbe succedere di più.

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