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Pugno duro del ministro Bussetti: bloccato il test sull’omofobia

Il titolare del Miur: molte scuole lo hanno rifiutato, abbiamo chiesto di rivedere la formulazione e di cambiare le modalità del progetto

Bloccato il test sull’omofobia. L’annuncio è stato dato dal ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, in una intervista pubblicata questa mattina dal Corriere dell’Umbria.

“Abbiamo chiesto di rivederne la formulazione e di cambiare le modalità di realizzazione del progetto - dice Bussetti - che non ci risulta abbia avuto accoglienza positiva. Anzi, stando ai numeri, le scuole lo hanno rifiutato”.

Sesso, politica e religione: ecco il questionario sull’omofobia

Il progetto avrebbe dovuto interessare 54 scuole - a Terni e nel resto dell'Umbria - e doveva essere somministrato in forma anonima agli studenti di terza media e quarto superiore. Diviso in sette parti, conteneva quesiti legati agli orientamenti religiosi, politici e sessuali dei ragazzi, oltre a questione connesse con la violenza di genere, il bullismo e l'omofobia.

Domande che hanno però sollevato un vespaio di polemiche e reazioni nel mondo associativo e negli esponenti politici di centrodestra, sia a livello regionale che comunale.

“Non ho avuto modo di leggerlo - dice Bussetti al Corriere - e a quanto mi risulta dalla relazione che abbiamo richiesto all'Ufficio scolastico regionale, le domande non sono state condivise neanche con loro. Ma abbiamo voluto vederci chiaro e abbiamo scoperto un dato significativo: più della metà delle scuole che sono state contattate per partecipare alla ricerca, hanno deciso di non aderire. Penso che non sia un caso”.

In effetti, in base anche a quanto risulta a TerniToday, la proposta del questionario è stata fatte alle scuole (scelte per sorteggio di fronte ad oltre 200 fra studenti universitari, dirigenti scolastici e professori) ma si è poi incagliata in alcuni casi nei consigli d'istituto. Diverse le proteste arrivate anche dai genitori a cui era stato chiesto il consenso informato rispetto all'iniziativa.

“La scuola - conclude il ministro Bussetti - deve assolutamente educare al rispetto dell'altro. Ma vanno evitati atteggiamenti ideologici e iniziative calate dall'alto o non condivise”.

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