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Raccolta di Avvento della Caritas: “Condividere il poco che abbiamo con quanti non hanno nulla”

Il direttore diocesano della Caritas padre Stefano Tondelli: “Più si protrae il conflitto in Ucraina, più si aggravano le sue conseguenze”

L’Avvento è il periodo dell’anno liturgico dedicato alla carità, tempo propizio per tornare a riflettere sull’accoglienza e la solidarietà. La tradizionale raccolta di Avvento della Caritas diocesana si terrà domenica 11 dicembre, in tutte le parrocchie della diocesi e destinata alle famiglie in difficoltà. Due le modalità di aiuto prospettate ossia la raccolta economica per il caro bollette con le offerte delle Messe domenicali e quelle da effettuare tramite il sito della Caritas Diocesana www.caritasterni.it causale “Emergenza Bollette”. Ulteriore altra modalità è la raccolta di alimenti - pasta, olio e scatolame – nelle Chiese e all’Emporio Solidale, in via Vollusiano, la mattina dal lunedì al venerdì.

La raccolta di alimenti si è resa necessaria in quanto l’Emporio della Solidarietà Diocesano, in quest’anno, ha assorbito la maggior parte delle necessità degli ucraini fuggiti dalla guerra, affinché non si riversasse troppo sulle parrocchie l'impegno di aiuto ai profughi. Ogni mese sono stati aiutati 600/700 ucraini soprattutto donne e bambini. Questo sforzo, non preventivato a inizio anno, ha esaurito le risorse e, attualmente, c’è bisogno del sostegno di tutti per continuare il servizio ordinario più quello straordinario.

Il direttore diocesano della Caritas padre Stefano Tondelli dichiara a riguardo: “Sentiamo nostre le parole di Papa Francesco per la Giornata Mondiale dei Poveri, in cui ci invita a non cedere nella carità e a rinnovare le nostre motivazioni alla condivisione affinché nessuno soffra. Oggi più si protrae il conflitto in Ucraina, più si aggravano le sue conseguenze. I popoli che accolgono fanno sempre più fatica a dare continuità al soccorso. Le famiglie e le comunità iniziano a sentire il peso di una situazione che va oltre l’emergenza. È questo il momento di non cedere e di rinnovare la motivazione iniziale. Ciò che abbiamo iniziato ha bisogno di essere portato a compimento con la stessa responsabilità. La solidarietà, in effetti, è proprio questo – conclude - ossia condividere il poco che abbiamo con quanti non hanno nulla, perché nessuno soffra”.

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