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Primavera e allergie, come riconoscere i sintomi nell’era Covid e cosa fare

Parla la dottoressa Ilenia Folletti dell’Ambulatorio di medicina del lavoro dell’ospedale Santa Maria: “Monitoraggio anche grazie ai dati Arpa”

“E’ importante tenere sotto controlli i sintomi e, nel caso di comparsa, rivolgersi subito al medico per avere una diagnosi efficace”. Con l’inizio della primavera tornano i problemi legati alle allergie: dopo la fase dei problemi legati ai pollini invernali già in circolazione da dicembre, come cipressi, betulle e noccioli, ecco che ora tocca ai pollini primaverili, come le graminacee. L’individuazione dei sintomi è però sempre più complessa, vista la presenza dei sintomi da Covid. 
“I principali sintomi delle allergie di questo periodo - spiega la professoressa Ilenia Folletti, responsabile dell’ambulatorio di Medicina del lavoro dell’ospedale Santa Maria di Terni - riguardano la rinite, la rinocongiuntivite e l’asma. Il nostro ambulatorio da anni si pone come punto di riferimento per la diagnosi e il trattamento delle allergie ambientali e professionali. Da noi i pazienti possono effettuare test diagnostici, ematici e cutanei per verificare l’eventuale allergia. E da questo punto di vista acquista molta importanza la terapia poi da prendere in considerazione, con farmaci da assumere anche per controllare i sintomi, come gli antistaminici”. 
Basarsi sulla sintomatologia diventa sempre più complicato in era Covid: la principale differenza sta nella secrezione molto più liquida dovuta al raffreddore quando si è in presenza di una allergia, rispetto a una situazione più “secca” dovuta al Covid. “Da questo punto di vista - spiega la professoressa Folletti - una diagnosi precisa viene sviluppata anche grazie al monitoraggio dell’Arpa (l’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale, ndr) che punta a mettere in evidenza quali sono i pollini più presenti in aria in un particolare intervallo di tempo e in che quantità. Anche grazie a questo approccio si può studiare una terapia specifica, la immunoterapia, normalmente conosciuta come vaccino per l’allergia. I pazienti che hanno sviluppato un'allergia che si manifesta con asma inoltre devono essere sottoposti anche a un’analisi spirometrica, anche in questo caso da poter effettuare nel nostro laboratorio”.

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