Reddito di cittadinanza, l'Umbria parte a rilento
Secondo i dati dell'Ires emerge una richiesta inferiore rispetto ad altre regioni italiane: 1a richiesta è pari all'1,04% contro l'1,33% della media nazionale. A Terni le domande sono 2.041
Secondo i dati forniti dall’INPS e dal Ministero del Lavoro (dati riferiti alle domande presentate al 5 aprile), è possibile fare una prima analisi della distribuzione e articolazione territoriale delle domande per il Reddito di cittadinanza. Una articolazione che tiene conto che si tratta di dati ancora provvisori e che a ogni domanda, spesso anche se non sempre, corrisponde un nucleo familiare.
"Come IRES - spiega il presidente Mario Bravi - abbiamo analizzato il dato rapportato al numero degli abitanti e abbiamo verificato le differenti risposte nei territori. Da questi primi dati emerge una richiesta in Umbria inferiore (anche in maniera consistente) rispetto alla situazione media nazionale.
Utilizzando il dato del rapporto tra domande di RdC (Reddito di Cittadinanza) e popolazione abbiamo una media nazionale pari a 1.33%.
Con queste differenze regionali: Calabria 2,90 - Sicilia 2,56 - Sardegna 2,35 - Campania 2,31 - Molise 1,60 - Basilicata 1,70 - Puglia 1,75 - Abruzzo 1,45 - Lazio 1,25 - Umbria 1,04 - Piemonte 1,04 - Liguria 1,02 - Marche 0,95 - Toscana 0,95 - Val d’Aosta 0,89, Friuli Venezia Giulia 0,81 - Lombardia 0,71 - Veneto 0,55 - Trentino Alto Adige 0,25.
Le 9.200 domande inoltrate in Umbria hanno una diversa articolazione nel territorio. Più alta la richiesta nelle città, più bassa in alcuni territori.
Di certo in Umbria siamo molto lontani dalla previsione elaborata dall’Ufficio Parlamentare di Bilancio, che prevedeva il 4,4% della popolazione umbra beneficiaria del reddito di cittadinanza. Pur considerando parziale il dato elaborato finora e il fatto che spesso dietro una domanda del reddito di cittadinanza ci sono più persone, bisogna sapere che non tutte le domande verranno accolte. Si stima una bocciatura pari a circa 25%".