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Riapertura nidi e scuole dell'infanzia: martedì si ricomincia ad Amelia e mercoledì a San Venanzo ma è polemica

Nel primo pomeriggio di domenica 13 febbraio sono state sciolte le riserve da parte dei sindaci dei due comuni in "zona rossa" della provincia di Terni. Polemiche a San Venanzo

Hanno sciolto le riserve i due sindaci dei comuni "zona rossa" della provincia di Terni relativamente alla riapertura dei nidi e delle scuole dell'infanzia dopo la sentenza del Tar dell'Umbria che ha ordinato la revisione delle ordinanze di chiusura per i servizi per i bambini dai zero ai 36 mesi. 

La situazione ad Amelia

La sindaca di Amelia, Laura Pernazza, ha deciso di recepire l'informativa regionale sulla sentenza, inviata a tutti i sindaci, le prefetture e l'ufficio scolastico regionale, ordinando la riapertura dei servizi per la prima infanzia, pubblici e privati, da martedì 16 febbraio. Il dato incoraggiante di un solo caso di positività su una popolazione interessata che conta 300 bambini ha spinto l'amministrazione comunale a fare il passo verso una rapida riapertura.

Screening a tappeto

"Al fine di consentire un rientro in sicurezza nelle scuole dell’infanzia - si legge nell'ordinanza della sindaca Pernazza - è stato messo in piedi un piano di screening straordinario rivolto proprio a questa fascia di età che ci consentirà di avere una mappatura totale della popolazione scolastica tra lunedì e martedì".

Quindi presenta le modalità di organizzazione dello screening: "I bambini della scuola pubblica hanno ricevuto dalla scuola un informativa in tal senso e tra lunedì e martedì si potranno recare al drive in della Asl appositamente istituito presso la comunità incontro previo appuntamento.

I bambini delle scuole private si dovranno rivolgere alternativamente o alla farmacia di via della Repubblica (cell. 349 666 3019 o fisso 0744982233) o alla farmacia di via delle Rimembranze (cell. 349 666 3019 o fisso 0744982233) o alla Comunità Incontro  (cell. 3387859198) previo appuntamento nelle giornate di lunedì e martedì dove personale qualificato somministrerà i tamponi.

Ricordiamo a tutti che i tamponi non sono obbligatori ma fortemente  consigliati per garantire il rientro in sicurezza di tutti, studenti e personale scolastico. Confidiamo quindi - conclude la Pernazza - nel senso di responsabilità delle famiglie e nella loro  collaborazione".

Polemiche a San Venanzo

Il sindaco di San Venanzo, Marsilio Marinelli, obtorto collo ha deciso di riaprire i servizi all'infanzia per mercoledì 17 febbraio, dopo le opportune attività di sanificazione degli ambienti che ospiteranno i bambini. Ma sulla pagina Facebook firma una nota molto polemica nei confronti della regione: "La riunione di Anci di stamattina - scrive Marsili -, si è svolta incredibilmente senza una adeguata presenza né politica né tecnica della Regione Umbria se si esclude la presenza  del Dott. Luigi Rossetti, che ringraziamo, chiamato ad affrontare problematiche afferenti al settore sanitario non certo di sua competenza.

Dopo la sentenza del Tar - prosegue Marinelli - i sindaci si sono trovati a dover prendere decisioni in assenza  di indicazioni chiare della Regione che è il soggetto deputato a deliberare in materia sanitaria. Dopo le dichiarazioni della scorsa settimana riteniamo opportuno che la presidente, l'assessore alla sanità, la giunta regionale tutta e le strutture tecniche regionali della sanità e della scuola supportino e orientino i sindaci in una vicenda nella quale i comuni rischiano di essere il capro espiatorio di un caos del quale sono del tutto incolpevoli.

Pertanto chiediamo alla Regione, in tutte le sue articolazioni sia politiche che tecniche, di assumersi fino in fondo le proprie  responsabilità in maniera chiara ed inequivocabile, sulla scorta dei dati scientifici di cui ad oggi i sindaci nonostante ripetute richieste non sono a conoscenza.

Se come più volte ribadito da eminenti scienziati anche nelle ultime ore l’Umbria è la nuova Codogno, non si perda ulteriore tempo e si agisca di conseguenza in ogni sede senza utile. Se così non è altrettanto chiaramente la Regione agisca per mettere tutti nelle condizioni e di poter svolgere al meglio il proprio lavoro".

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