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Giovedì, 25 Aprile 2024
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I capelli colorati e la bara bianca, dieci anni senza la musica di Tony Mc Kenzie

Dal Sottovento di Porto Cervo al Gilda di Roma passando per i locali della movida di Terni: la carriera di Antonio Caprera dalla fabbrica alle notti da ballo

Sono già trascorsi dieci anni. Un tempo lungo senza Antonio Caprera, in arte Tony Mc Kenzie. Il noto artista ternano ci ha lasciati il 3 aprile del 2013, stroncato da una grave malattia contro la quale combatteva da circa tre anni. Antonio come per uno scherzo del destino, è spirato di notte, ovvero in quella fascia oraria della giornata che aveva amato con tutto se stesso e che lo aveva visto protagonista per decenni in decine di locali. Tony quando è morto aveva 67 anni, li aveva compiuti appena due mesi prima. Mc kenzie è stato praticamente il primo disc-jockey di Terni e probabilmente di tutta l’Umbria.

Nel corso della sua carriera aveva lavorato in prestigiosi locali di tutta Italia. Negli ultimi anni aveva “suonato” d’estate al Sottovento di Porto Cervo, mentre durante la stagione invernale erano frequenti le sue apparizioni al Gilda di Roma. Nel mondo artistico conosceva una miriade di personaggi e chi lo andava a trovare nella sua casa di via Marco Claudio, a due passi dalla stazione, a Terni poteva vedere le tante foto che lo ritraevano accanto ai vip della televisione. Uno su tutti Renzo Arbore del quale Tony era orgogliosissimo di essere amico. Indimenticabili sono state le cene tra dj umbri che venivano organizzate ogni anno a Natale e che vedevano Mc Kenzie al centro dell’attenzione.

In queste occasioni, lui è sempre stato il mattatore con i suoi mille aneddoti e le tante pillole di saggezza che impartiva di continuo ai dj giovanissimi che avevano iniziato da poco questa professione. Memorabili rimarranno i suoi racconti di quando decise di lasciare il lavoro in fabbrica per dedicarsi a fare il dj a tempo pieno. “Mi trasferii a Roma - amava raccontare agli amici - e quando tornai per la prima volta a casa a Terni qualche mese dopo, avevo i capelli lunghi e colorati, tanto che nemmeno la mia mamma mi riconobbe”. Da lì ebbe inizio la sua lunga carriera che ha continuato a svolgere con grande passione fino a quando i primi sintomi della malattia non lo hanno costretto a rallentare gli impegni.

Ai funerali di Tony, che si svolsero il giorno successivo alla sua scomparsa presso la chiesa di Sant’Antonio a Terni parteciparono centinaia di persone, in mezzo alle quali c’erano tanti dj arrivati anche da Roma a rendergli l’estremo saluto. Aveva scelto di essere inumato dentro ad una bara completamente bianca, sulla quale tutti coloro che avessero partecipato al suo funerale avrebbero messo la firma, a ricordo. E così è stato.

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