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Rifiuti e inceneritore, il Comune di Terni dice “no” ad Acea

Parere negativo di Palazzo Spada rispetto alla richiesta dell’azienda di bruciare 30mila tonnellate di immondizia nell’impianto di Maratta

Parere negativo del Comune di Terni rispetto alla richiesta di Acea di bruciare 30mila tonnellate di rifiuti (provenienti anche da fuori regione e dalla Capitale) nell’inceneritore di Maratta.

Questo il senso della conferenza stampa in cui il sindaco di Terni, Leonardo latini, e l’assessore comunale all’ambiente, Benedetta Salvati, stanno illustrando i dettagli del documento redatto dai tecnici di Palazzo Spada.

Ferma la posizione espressa da Latini e Salvati che hanno ripercorso la storia recente del piano regionale dei rifiuti, elaborato nel 2009 e aggiornato nel 2015, senza modificare il fatto che “ad oggi in Umbria il ciclo dei rifiuti si chiude in discarica”. Un piano che è dunque “datato e superato” e che va rivisto anche alla luce della “situazione critica ambientale della conca ternana”, rispetto alla quale il Comune ha il dovere di “ridurre i fattori di rischio”.

Da queste premesso il “parere negativo ad Acea” che ha “presupposti tecnici e politici” e che pone come principio la necessità di non “aggrava” la situazione ternana con “ulteriori criticità ambientali”. “Spetta a noi dire che altri impianti inquinanti non li vogliamo. Come comune abbiamo il dovere di ridurre questi fattori di rischio”.

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