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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Rifiuti, gli “inganni” della tariffa puntuale: “Nessuna riduzione, né per l’immondizia né per i costi”

L’analisi del comitato No inceneritori di Terni: sistema raffazzonato e opaco, mentre in altre città già da anni sono state sperimentate soluzioni efficaci

Sicuri che la tariffa puntuale porterà una diminuzione dei rifiuti e un abbattimento dei costi? Sulla carta, sembrerebbe di sì. Ma il comitato No inceneritori di Terni ha fatto le “pulci” alla tariffa commisurata, scoprendo proprio nelle faq, ossia le risposte alle domande più frequenti, alcuni “inganni” che rischiano di portare ad un risultato completamente opposto.

I dubbi del comitato sorgono scorrendo l’elenco di domande e risposte diffuso da Asm ad inizio gennaio, in base alle quali, secondo il comitato, la stessa municipalizzata “confessa candidamente che il sistema di Taric da loro congegnato non solo non spinge ad una vera riduzione dei rifiuti, ma addirittura arriva a deresponsabilizzare i comportamenti poco virtuosi scaricandoli sulla collettività”.

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Questo perché, ad esempio, “la nuova Taric prevede, oltre alla quota fissa necessaria, una quota variabile di base che stabilisce un minimo nel conferimento dei rifiuti (1.000 litri annui per utenza). Il che vuol dire – rileva il comitato - che l’obiettivo di abbassare il conferimento oltre quella soglia è completamente abbandonato. Una strategia miope che non ha alcuna visione di prospettiva. Eppure esistono realtà ben più complesse di Terni che hanno realizzato l’obiettivo di arrivare a rifiuti zero”.

Altra nota dolente riguarda le utenze condominiali. No inceneritori sostiene che il conferimento dei rifiuti per utenza nei condomini “è conteggiato a spanne: si contano i conferimenti e poi si divide per il numero di utenze. Alla domanda se questo comporti il rischio che il cittadino virtuoso paghi anche per quello meno accorto l’Asm risponde candidamente che sì, è proprio quello che accadrà. E che per tutelarsi il cittadino è invitato a fare il delatore presso l’amministratore di condominio, il quale, bontà sua, dovrà verificare le accuse reciproche, verosimilmente aprendo le buste dell’immondizia per controllarne il contenuto. Eppure soluzioni a questo problema esistono da anni e sono sperimentate in molte città: ad esempio con i cassonetti con chiave elettronica, legata alle utenze, in grado di contare davvero chi butta cosa, e quanto”.

“Da molti anni chiediamo che il Comune adotti un sistema di tariffa puntuale – riflette dunque il comitato - che premi ed incentivi gli utenti a conferire rifiuti in maniera accorta per abbattere la quantità di residuo indifferenziato da riversare nelle discariche umbre già in stato critico (o bruciate negli inceneritori di oggi e di domani). E quando finalmente il Comune si decide, scopriamo che, come al solito, le cose vengono fatte senza alcuna pianificazione né strategia ed a costo, ovviamente, zero”.

“Asm – dice infine il comitato - spieghi quali sono state le ragioni dietro alla messa a punto di un sistema così raffazzonato ed opaco; e se davvero Terni debba rassegnarsi per sempre a restare indietro di trenta anni nella gestione ecologica ed ambientale della vita collettiva”.

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