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Ripartenza a Terni, libreria storica ternana: “La città ha risposto bene. Il sostegno dei clienti una grande gioia”

La testimonianza di Roberto Rondinelli della libreria Alterocca Ubik: “Il libro può essere uno strumento utile per svagarsi, pensare ad altro, viaggiare con la mente”

Una posizione ‘cruciale’ all’interno della via principale della città. A Corso Tacito la libreria Alterocca Ubik è collocata nel cuore del passeggio e rappresenta un pezzo di storia di Terni. La chiusura totale, causa pandemia, è stata naturalmente avvertita soprattutto in quel periodo anomalo, unico nel suo genere dove il centro si era spogliato delle proprie caratteristiche.

“Siamo la libreria storica di Terni, lavoriamo in quattro – afferma Roberto Rondinelli - Abbiamo riaperto ufficialmente il 17 aprile, due giorni dopo rispetto alla data concertata. Ci siamo muniti di mascherine per i clienti, guanti, disinfettante per le mani, plexiglas divisorio optando per questa scelta ed aspettare di avere tutto a disposizione. Possono entrare massimo tre o quattro persone, se c’è un bambino, a turno. Prima facevamo il continuato ora invece seguiamo una turnazione classica. Al termine sanifichiamo tutti e tre i piani con prodotti disinfettanti senza dimenticare la pulizia dei filtri dei condizionatori. Siamo in linea con le disposizioni”

“La città ha risposto bene, il libro infatti può essere uno strumento utile per svagarsi, pensare ad altro, viaggiare con la mente dato che non si può ancora fare fisicamente, quantomeno al momento. Siamo soddisfatti di quanto fatto, della risposta della città”

Le settimane di chiusura, la ripartenza e le testimonianze di affetto: “Quando abbiamo riaperto ad aprile era veramente triste vedere il centro. Tutto il resto dei negozi erano chiusi. Vedevamo girare più pattuglie delle forze dell’ordine per monitorare il territorio che clienti o persone. Da inizio maggio, quando è iniziata la fase due, il centro ha iniziato a ripopolarsi soprattutto nel week end. Ci sono dei venerdì o sabato che sembra quasi di vivere nella normalità. C’è gente, il corso si riempie. Bisogna prestare attenzione alle norme perché, soprattutto riferendomi alla mascherina, non viene portata correttamente o addirittura dimenticata a casa. Naturalmente questo aspetto ci tocca personalmente. Se il cliente non indossa la mascherina non può entrare all’interno del locale per questo le abbiamo messe a disposizione”.

“Abbiamo guadagnato anche nuovi clienti. E’ stato bellissimo quando i vecchi sono tornati dal primo o secondo giorno. C’è stato detto: ho tanti libri accatastati ma devo venire qui perché è un punto di riferimento e ne hanno comprati ulteriori per darci mano e sostegno. Di sicuro l’affetto mostrato è uno degli aspetti che ci ha fatto maggiormente piacere”.

Una speranza per il futuro: “Vedo il bicchiere sempre mezzo pieno – conclude Roberto - Per riacquisire la mole di lavoro, pre Coronavirus, ci vorrà del tempo. Non mi aspettavo un’affluenza così. Pensavo a più paura ad uscire da parte delle persone. La città risponde bene. Non abbiamo sofferto eccessivamente un calo del fatturato. Di certo non è più come prima. Tuttavia stringiamo i denti ed andiamo avanti”

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