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San Valentino: “Partire dalla storia per valorizzare il brand”. Il monito: “Non facciamo trascorrere un altro anno”

In seconda commissione si discute di un atto presentato ai consiglieri del Movimento Cinque Stelle, datato febbraio 2020

“Stabilire che, per i dieci giorni antecedenti al 14 febbraio sino allo stesso coincidente con la festività di San Valentino, l’intero territorio sia dichiarato casa comunale, in modo da poter celebrare i riti civili in maniera diffusa ed unica”. È trascorso oltre un anno dall’atto di indirizzo presentato dai consiglieri del Movimento 5 Stelle. Il documento, analizzato nel corso della seduta della seconda commissione da remoto, ha dato vita ad un dibattitto sulla valorizzazione del brand, legato al patrono della città.  

“Dobbiamo far conoscere San Valentino, Terni, il suo territorio oltre i confini locali”, ha ricordato la presidente Rita Pepegna: “Non possiamo limitarci solo a meri eventi come matrimoni o fiere. Serve un’espansione a livello culturale, anche focalizzandosi sulla storia del santo per poi verificare se è possibile reperire fondi ed allargare l’orizzonte, anche a livello internazionale”. Il capogruppo Alessandro Gentiletti di Senso Civico aggiunto: “L’atto è molto interessante, soprattutto dovremmo cercare di evitare di portare le discussioni all’anno prossimo. Ciò è già accaduto, ad esempio, per il centenario di Città Giardino poiché ora è scattato il centunesimo anno”.  

Anche il capogruppo del Misto, Doriana Musacchi, ha rimarcato l’importanza della figura del patrono: “Ci dovremmo vivere di rendita tutto l’anno sotto molteplici aspetti. Non siamo mai riusciti a decollare sul nostro santo, soprattutto convergendo su un obiettivo comune. Il primo pensiero però sarebbe quello di riqualificare l’intera zona. Capisco che ora non ci sono fondi”. Parola al capogruppo di Terni Civica Michele Rossi: “Mi interrogo solo su come valorizzare il nome di San Valentino abbinandolo a Terni. Cosa ci distingue dall’aspetto prettamente commerciale? Ci distingue la sua storia, le spoglie, l’unicità che lo contraddistingue dal resto del mondo. Siamo l’unica città che non beneficia di questa ricchezza. Inoltre indegnamente ospita le spoglie del santo, in un quartiere che meriterebbe la giusta attenzione”.  

Sempre molto attento a queste specifiche tematiche il consigliere della Lega Paolo Cicchini: “Un anno e mezzo fa venne approvato un atto di indirizzo riguardante il giardino dell’amore di Torre Orsina. Dove è finito? Ce ne siamo dimenticati per anni di San Valentino. Come si fa a valorizzare il tutto con quello scenario degradato? In questi decenni a nessuno è fregato niente. Dobbiamo andare avanti con progetti, idee condivisi e non dividersi. La politica non è farsi i dispetti”. Infine il collega Sergio Armillei: “Un atto condivisibile seppur limitante rispetto al tema generale. Dobbiamo partire dalla storia, da quello che c’è dietro alla storia di questo santo, che probabilmente conoscono in pochi. Credo che si debba istituire una cabina di regia, per far conoscere tutto ciò che gira intorno alla storia di questo santo”.

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