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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Da Terni a Gubbio per un’ecografia, scatta la diffida contro il “turismo sanitario”

Iniziativa del Circolo verdi ambiente e sanità, il segretario Pierluigi Rainone: così si favoriscono i centri diagnostici privati dato che le distanze impediscono a molti di andare a fare una visita a 100 chilometri da casa

“Come mai un ternano deve arrivare a Gubbio per fare un’ecografia ed un eugubino deve venire a Terni?”. Se lo chiede Pierluigi Rainone, segretario del Circolo verdi ambiente e società di Terni e Narni, anticipando la volontà di produrre una “diffida alla Regione Umbria affinché vengano ripristinati i servizi sanitari di prossimità” e quindi “ridare agli umbri una sanità pubblica di prossimità”.

“Da dove nasce il cosiddetto turismo sanitario umbro? Tutto nasce da una delibera della giunta regionale – prosegue Rainone - che ha annullato una precedente delibera dell’ex assessore alla sanità Barberini che imponeva di effettuare le visite mediche nel luogo più vicino al paziente.

La delibera Tesei-Coletto, al contrario, identifica l’ambito territoriale più vicino con l’intero territorio regionale”.

Non esistono più “confini” territoriali, dunque. E “questo favorisce, in sostanza, i centri diagnostici privati dato che le distanze chilometriche impediscono a molti (soprattutto agli anziani ed alle persone non autosufficienti) di andare a fare una visita medico-diagnostica a 100 chilometri dalla propria casa”.

Rainone sottolinea anche il fatto che “la mancata accettazione della sede da parte del paziente, comporta l’immediata cancellazione dalle liste di attesa. In questo modo la Regione si fa bella dicendo che ha smaltito le liste di attesa. Dato che l’Umbria e' una delle regioni con il più alto tasso di anziani in Italia, questa delibera annulla il diritto alla salute costituzionalmente sancito dall’articolo 32 e dalla legge numero 833/1978”.

Per questo il Circolo verdi ambiente e società di Terni e Narni presenterà, tramite il proprio legale di riferimento, avvocato Valeria Passeri, “una diffida nei confronti della Regione Umbria, a cui aderiranno anche altre associazioni, affinché siano ripristinate al più presto le strutture sanitarie pubbliche di prossimità”.

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